Conferenza stampa allo stadio “Angelo Massimino”, in vista di Lamezia-Catania. Parla il tecnico rossazzurro Giovanni Ferraro, al rientro dalla squalifica:
“Il Catania le risposte le ha date di gara in gara con dieci vittorie ed un pareggio finora. Domenica giocheremo un confronto importante, come tutti. Partita di cartello ma non sarà decisiva. La affronteremo con un ritmo alto. Sono le partite forse più facili da preparare queste, io in testa ed i calciatori capiamo l’importanza dell’incontro e lo affronteremo nel migliore dei modi, dimostrando una volta di più il nostro valore. Sarà una partita di duelli, dove ognuno cercherà di superare l’avversario e l’uno contro uno, gestendo opportunamente le due fasi. Quando avremo il possesso palla dovremo giocare in ampiezza, nella fase di non possesso invece sarà importante rimanere concentrati e giocare con voglia, ritmo. Impensabile non farci trovare pronti in una gara come questa con l’entusiasmo che ci viene trasferito, andremo lì per fare la partita”.
“Infermeria? Stiamo recuperando un pò tutti. Chiarella forse la settimana possima riaverlo a disposizione. Tutti gli over sono quasi al 100%, Litteri probabilmente tra una quindicina di giorni potrà rientare. Rosa ampia, funzionale, il fatto di essere in tanti ci permette di sopperire ad eventuali squalifiche, infortuni o cali di condizione. Chiunque giochi si fa trovare pronto. Contro il Canicattì i ragazzi hanno giocatore una buona partita, da domani penseremo alla formazione da schierare a Lamezia. Chi entrerà in campo, dall’inizio oppure in corso d’opera sarà funzionale al match. Abbiamo un gruppo e un ambiente sano, lavoriamo per l’obiettivo che ci siamo prefissati mettendo il Catania al primo posto, io e la squadra. Questo tipo di approccio è fondamentale”.
“Buona squadra il Lamezia, costruita per vincere il campionato, guidata da un allenatore che ha già vinto la Serie D e con un presidente ambizioso. Il Lamezia possiede grandi individualità, soprattutto attaccanti di livello sugli esterni, gioca un calcio propositivo, offensivo. Noi dobbiamo essere bravi anche ad accorciare nel modo giusto. Grande rispetto per loro, che sono forti ma noi lo siamo anche. Siamo il Catania. La squalifica? Ho vissuto una sensazione strana, essendo stata per me la prima volta da allenatore. Non potevo stare vicino alla squadra però è una fortuna per me avere uno staff tecnico composto da persone che hanno a cuore questo progetto. Si parla di Ferraro allenatore, in realtà allenatori lo siamo tutti e vogliamo il bene del Catania”.
“Affrontiamo la sfida di Lamezia con un un vantaggio di dieci punti, siamo stati bravi finora ad accumularne tanti ma il nostro campionato si gioca domenica dopo domenica. E qualsiasi risultato verrà fuori contro il Lamezia Terme non definirà nulla, soltanto la matematica – quando arriverà – ci darà ragione. Cambi spesso decisivi nei secondi tempi? Dipende anche dal contesto della partita. Quando il ritmo gara è basso e giocatori come Jefferson, Russotto, Giovinco e Palermo entrano con grande voglia e applicazione danno quel cambio di marcia che fa la differenza. Sono calciatori che potrebbero benissimo giocare dall’inizio, tutta la squadra mi dà la massima disponibilità. Qualcuno a volte è costretto ad andare in tribuna pur essendo elementi che giocherebbero normalmente anche in C. I ragazzi facilitano il mio lavoro nella misura in cui tutti siamo parte integrante del progetto Catania, a prescindere dal minutaggio”.
“Marco Palermo? E’ una mezzala. Domenica scorsa, uscito Lodi, abbiamo messo Rizzo basso. Parliamo di un giocatore importante, che attacca gli spazi. Da 10-12 giorni si allena con continuità. Quando mandi in campo un calciatore devi capire anche il momento della partita e metterlo nelle condizioni di esprimere il massimo delle proprie capacità. Pedicone? Viene da un anno di infortuni, gli manca il ritmo gara ma ha grande qualità e gamba, da due settimane si allena con regolarità. Quando non giochi da un anno e mezzo devi accrescere gradualmente la condizione, gestendo anche il ragazzo dal punto di vista emotivo. Più ti alleni in settimana, più cresci ed aumentano le possibilità di trovare spazio. In generale, per un allenatore, più giocatori hai a disposizione e meglio è. Dispiace quando qualcuno non gioca o va in tribuna, devo essere bravo a gestire il gruppo e tutti insieme a portare il Catania tra i professionisti”.
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