Ex capitano rossazzurro, Giuseppe Baronchelli rilascia alcune dichiarazioni ai microfoni di ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor, parlando con spiccato interesse delle vicende legate al Catania, realtà a cui resta sempre legato:
“Ci si era chiesti tante volte da quale proprietà si sarebbe ripartiti. L’aver fatto dieci passi indietro probabilmente consentirà al Catania di arrivare nell’olimpo del calcio e di rimanerci per tanti anni. Questa è la cosa pià importante dal mio punto di vista. Proprietà solida, programmazione, metodo, questo è l’obiettivo di tutti. Vedere così tanti abbonati in Serie D è una chimera per il 90% delle città italiane. Io vivo a Brescia, città con potenzialità economiche enormi e fa forse 1.500 abbonati in B. L’entusiasmo del Catania lo sento sulla pelle. Seguo amici sui social, qualche gruppo e percepisco un entusiasmo che davvero rasenta la follia unica dei catanesi”.
“Zeoli? Abbiamo creato un gruppo denominato ‘9 giugno 2022′. In quei giorni in cui si sapeva che lui avrebbe preso il posto di Ferraro in panchina lo abbiamo un pò preso per i fondelli (sorride, ndr). Ci siamo scritti alcune cose in privato sapendo che con orgoglio uno dei noi è arrivato lì. Ci dicevamo che nel giro 20 anni magari uno di noi avrebbe allenato il Catania. E’ successo da allenatore in seconda a Michele che è un amico, un fratello. Gli auguro di rimanere nel gruppo di questo Catania per i prossimi 20 anni. Una persona vera”.
“Se c’è un giocatore del Catania che mi sta impressionando in modo particolare? Pur abitando a 5 km da me, non conoscevo Castellini e devo dire che è una lieta sorpresa. Ha quel quid che a me piace. Senza nulla togliere a tutti gli altri, che compongono una squadra all’altezza della categoria. L’unico avversario del Catania in questo momento è la testa dei giocatori, ma so che società e staff lavora quotidianamente sul piano mentale. Quel campionato lì è difficilissimo. L’entusiasmo adesso è scontato, fermo restando che è importante passare anche dai momenti di difficoltà”.
“Questa squadra è stata creata molto più tardi delle altre in estate, ovviamente i giocatori arrivati sono di un’altra categoria ma riuscire subito a capire che bisogna mettere qualcosa di diverso in Serie D non è facile. Vanno riconosciuti i meriti al Direttore Sportivo, all’allenatore, allo staff ed al gruppo perchè entrare così in sintonia non è semplice. Stanno facendo tesoro dell’esordio stagionale in Coppa Italia, comprendendo che nulla è scontato. In questo momento la testa sono convinto che sia nella direzione giusta e le prossime due partite possono dire tanto secondo me”.
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