Ai microfoni di Globus Television, nel corso di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, l’ex allenatore del settore giovanile rossazzurro ed attuale referente tecnico FIGC per le rappresentative nazionali per la Sicilia Pierpaolo Alderisi ha analizzato i temi principali della partita pareggiata dal Catania allo stadio “Morreale-Proto”:
“Rigore non concesso al Catania? Mi sembra chiaro che Sarao sia stato abile nel nascondere il pallone al difensore andando a cercare il contatto, che poi c’è stato. Rigore sacrosanto e probabilmente l’arbitro ha ritenuto di dover fare un pò il protagonista. Purtroppo in queste categorie può succedere. Magari tante volte nella testa di un arbitro involontariamente scatta il fatto di non volere condizionare la gare sullo 0-0, ma in questo caso c’è stato comunque l’errore tecnico dell’arbitro. Il difensore, poi, sceglie il lato sbagliato perchè lì dovrebbe coprire lo specchio della porta, interviene sul piede destro di Sarao mentre avrebbe dovuto chiudere il sinistro di Sarao e sperare che un altro compagno in raddoppio chiudesse la conclusione, ma è stata un’imperizia evidente in area. Al di là di questo il Catania, vista la forza d’urto della squadra e dell’organico che lo compone, non si può appellare a queste situazioni. Inoltre non si devono fare drammi dopo il primo pareggio stagionale così come l’episodio del rigore negato in una partita ci può stare”.
Sull’occasione più clamorosa non concretizzata da Jefferson: “Prende benissimo il tempo al difensore anticipandolo di netto ma lui non devia la palla schiacchiandola, la tocca e rimane in linea di cross. Lui lì avrebbe dovuto schiacciare la palla verso il basso per inquadrare lo specchio, limitandosi a deviare il pallone che resta su quella linea e va sopra la traversa”.
A proposito delle zone di vertice della classifica: “La Vibonese ha allestito una squadra per fare il salto di categoria, ha riscontrato delle difficoltà ma il campionato di Serie D è infinito. Il Catania fa bene a tenersi stretti i punti che ha e cercare di allungare il più possibile. Peraltro, nonostante la mancata vittoria di Cittanova, la distanza dal secondo posto occupato dal Lamezia è di otto punti”.
“In D per fare delle belle partite bisogna essere in due. Se una squadra vuole giocare a calcio e l’altra si preoccupa esclusivamente di chiudere gli spazi, fare ostruzionismo, perdere tempo diventa complicato riuscire a disputare prestazioni di buon livello. Aggiungiamo il campo piccolo, un terreno di gioco non eccezionale per giocatori che fanno della tecnica la loro arma principale e completi il quadro. Di gare come domenica scorsa ce ne saranno tante altre. L’unica differenza tra la partita di Cittanova e quelle vinte dal Catania è stata solo il fatto che in zona gol si è riuscito a trovare il varco giusto per scavalcare l’avversario”.
“Salta all’occhio quando il Catania non vince che non abbia giocato tanto bene, ma Ferraro è un allenatore navigato, conosce bene la categoria, vuole fare punti, questo è l’unico obiettivo. Peraltro gare con la stessa trama di Cittanova capita che le perdi. Sicuramente non è stata una prestazione di altissimo profilo ma ne ho viste diverse così da parte del Catania, che sa di avere giocatori con una cifra tecnica importante e può sbloccare in qualsiasi momento le partite. Prima o poi doveva anche accadere di non segnare. E comunque nonostante la condotta tecnica, il Catania ha prodotto occasioni”.
“Lodi? Io personalmente lo vorrei sempre in campo. E’ chiaro che non potrà giocarle tutte, ma resta un calciatore di assoluto valore. Conoscendo Lodi e un pò la categoria, imparando anche a conoscere Ferraro, quest’ultimo ha fatto un ragionamento abbastanza lineare a Cittanova: Lodi batte molto bene i piazzati ed un incontro del genere ti può capitare di sbloccarlo attraverso un calcio piazzato. Se il Catania avesse sbloccato la partita su una punizione o un angolo di Lodi, oggi si sarebbero fatti discorsi diversi”.
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