Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com l’ex Amministratore Delegato degli etnei Sergio Gasparin ha analizzato il percorso del Catania SSD nel torneo di Serie D prima di proiettarsi sulla delicata sfida contro l’Acireale. Infine riflettori puntati sul rendimento di alcuni componenti della rosa e sull’idea di costruire un centro sportivo molto vicino al centro città sfruttando l’impianto di Nesima.
Direttore, numeri alla mano il Catania sta dominando il Girone I della serie D. Si aspettava questo tipo di percorso o al contrario credeva in un torneo molto più equilibrato e combattuto?
”Diciamo che nel momento in cui si è concretizzato l’arrivo del gruppo Pelligra sin da subito mi è parsa molto evidente la volontà di creare sia una squadra che una società molto importanti per cercare di ritornare immediatamente nei palcoscenici più consoni a questa città. Vincere è sempre difficile a prescindere dalla categoria di riferimento ma il Catania sta facendo le cose nella maniera più giusta. Ad essere onesti ammetto che nel momento in cui ho letto dell’arrivo di determinati profili immaginavo e speravo con tutto il cuore che la squadra potesse realizzare una cavalcata del genere.”
Dopo aver ottenuto nove vittorie in altrettante partite, nelle ultime tre gare i rossazzurri hanno messo a referto due pareggi ed un unico successo. Crede che dopo un inizio così veemente la squadra stia pagando un piccolo calo fisiologico oppure il merito va attribuito soprattutto agli avversari capaci di cogliere e sfruttare maggiormente i punti deboli della compagine etnea?
“Credo entrambe le cose anche se comunque mi sembra abbastanza evidente che tutti gli avversari quando incontrano il Catania disputano la partita della vita. Per questa ragione tutte le altre squadre, pur avendo un gap tecnico notevole, a volte riescono a sopperire a questa netta differenza di valori con una tenuta psicofisica ai massimi livelli. Dalla parte del Catania ritengo invece che dopo una serie molto importante di vittorie consecutive anche inconsciamente capiti di attraversare un piccolo momento di appannamento. In ogni caso la differenza tra gli etnei ed il resto del campionato credo sia abissale per cui non mi preoccupa questo piccolo momento di flessione nel quale magari qualcuno ha tirato un po’ il fiato contrariamente invece a quanto fatto dagli avversari, i quali stanno letteralmente dando il tutto per tutto nel tentativo di arginare i rossazzurri.”
Il Catania è rimasto imbattuto e, contemporaneamente, neanche le dirette concorrenti (Lamezia e Vibonese) sono riuscite a cogliere l’opportunità. A suo modo di vedere questo è un segnale importante in ottica primo posto?
“Per ciò che riguarda il primo posto il Catania ha solo un unico avversario che è se stesso. Se gli etnei riescono a mantenere la giusta attenzione, concentrazione e determinazione ritengo che le sorti di questo campionato siano già decise e con pieno merito. In questo primo terzo di campionato la squadra ha dimostrato sul campo di possedere i numeri e le qualità giuste per centrare la promozione in Serie C, categoria che, considerando la città di Catania, le sue potenzialità e la sua storia, ritengo sia altrettanto di passaggio proprio come lo è la D.”
Nel contesto di un ottimo Catania, alcuni giocatori forse non stanno rendendo come preventivato. Secondo lei da cosa derivano queste difficoltà?
“Credo dipenda semplicemente dalla categoria. Ingaggiare calciatori di categoria superiore comporta sempre un certo rischio soprattutto nel percorso di adattamento al nuovo campionato. Un torneo dilettantistico, anche se di vertice, presenta sempre delle peculiarità differenti rispetto al professionismo. Alcuni profili riescono ad adattarsi nel migliore dei modi invece altri palesano maggiori difficoltà specialmente quando le aspettative sono molto alte. De Luca e Giovinco ad esempio sono due calciatori che in Serie D possono fare la differenza in qualsiasi momento anche se per adesso non sono riusciti a far emergere il loro talento. Nella mia squadra vorrei sempre due calciatori con quelle qualità anche se solo il Catania può decidere se continuare o meno a puntare su di loro. Per giudicare bisogna essere dentro le situazioni per cui unicamente i dirigenti e l’allenatore, che sta guidando molto bene la squadra, possono prendere questa decisione.”
Domenica il Catania affronterà l’Acireale. Cosa si aspetta da questo derby tutto etneo?
“Innanzitutto vorrei dire che mi dispiace per le limitazioni alla tifoseria ospite che renderanno questa gara molto meno folkloristica. Io ho vissuto tantissimi derby e devo dire con tutta franchezza che sarebbe impietoso nei confronti del Catania chiamare derby la sfida con l’Acireale. Sarà una partita molto importante e sentita più dalla parte granata che dalla sponda rossazzurra. In ogni caso credo che il risultato di Domenica sia quasi già scritto. È anche vero che nelle ‘partite di vicinato’ può sempre accadere di tutto ma se il Catania mantiene intatti i valori tecnici, fisici e mentali palesati in questo scorcio di stagione credo proprio che non ci sia storia tra le due formazioni.”
Il Catania si è aggiudicato il bando per la gestione e la conduzione dell’impianto di Nesima che, stando ai progetti della società, potrebbe trasformarsi in un centro sportivo. Lei sarebbe favorevole alla costruzione di una struttura così importante vicino al centro città o pensa invece che possa essere meglio una zona un po’ più defilata come lo era Torre del Grifo?
”Credo che l’aspetto logistico sia veramente marginale rispetto alla qualità ed alla disponibilità delle strutture per gli allenamenti, requisiti per me indispensabili e tutti presenti ad esempio a Torre del Grifo. Non conosco in dettaglio la struttura di Nesima né tantomeno i progetti societari, tuttavia mi auspico che possa essere realizzato un centro qualitativamente uguale o addirittura superiore a quello che era il Village. In ogni caso, considerando le ambizioni, le idee, la volontà e la forza economica della proprietà, non ho alcun dubbio che sarà una struttura molto funzionale e di eccellenza. Un abbraccio di cuore a tutti i tifosi rossazurri e forza Catania sempre!”.
Si ringrazia Sergio Gasparin per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.
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