Considerando nomi e curricula dei calciatori messi a disposizione di mister Ferraro ad inizio stagione poteva facilmente essere intuito come il reparto avanzato fosse il vero fiore all’occhiello del team rossazzurro tuttavia, numeri alla mano, è il reparto arretrato il settore che in questo girone d’andata ha rivelato le migliori sorprese. Con sole 6 reti subite in tredici match (media di 0,46 gol p.p.) il Catania non è soltanto la squadra più ermetica del girone ma anche la seconda miglior difesa dell’intera Serie D (solamente il Nardò con 5 reti subite ha fatto meglio).
Merito sicuramente di un ottimo lavoro di squadra e di un gruppo fortemente unito e compatto ma anche e soprattutto di individualità molto importanti per la categoria che stanno riuscendo a mettersi in evidenza indipendentemente dall’età e dalle esperienze maturate. La difesa è la porzione di campo nella quale ha trovato spazio il maggior numero di under, i quali però non hanno mai fatto rimpiangere la presenza di interpreti di maggiore esperienza. L’emblema di questa strabiliante gioventù è sicuramente Alessio Castellini, autentica rivelazione di questa stagione.
Il diciannovenne lombardo, proveniente direttamente dalla Primavera del Brescia, sta disputando la prima stagione in prima squadra dimostrando però un temperamento, una sicurezza nei propri mezzi ed un atteggiamento da veterano navigato.
Forza fisica, corsa, tecnica, letture difensive e duttilità sono le principali qualità messe in mostra dal numero ventisette, capace di giostrare con uguale efficacia sia da centrale (suo ruolo naturale) che da terzino sinistro e diventato meritatamente un perno imprescindibile nello scacchiere tattico di mister Ferraro. Castellini infatti è uno dei grandi stakanovisti di questo Catania, avendo disputato da titolare e senza mai essere sostituito tutte le sfide in programma. Nel corso dei 1.170 minuti avuti a disposizione il centrale bresciano è anche riuscito a mettere a referto un assist (contro la Vibonese) ed a beccarsi soltanto un cartellino giallo (risalente addirittura alla trasferta di Coppa Italia del 21 Agosto) sintomo evidente di un ottimo tempismo negli interventi. Bravissima dunque la dirigenza etnea a mettere a segno un vero e proprio colpo di mercato a costo zero tesserando, da svincolato, un atleta dal futuro assicurato.
Insieme al classe ‘03 l’altro caposaldo della retroguardia rossazzurra è Filippo Lorenzini. Il ventisettenne calciatore toscano è tornato al Catania dopo la brevissima e tribolata annata ‘21/22 accettando di scendere di categoria e ripartire dal campionato Dilettanti pur di indossare nuovamente la casacca rossazzurra. Motivazioni, attaccamento alla maglia e voglia di rivalsa stanno permeando lo spirito agonistico di Lorenzini, capace di confermare su qualsiasi campo e contro qualsivoglia avversario tutte le proprie qualità. Il numero 26 inoltre riesce a mantenere costante il proprio rendimento indipendentemente dal compagno di reparto guidando con sicurezza l’intera retroguardia e dimostrando di essere un difensore centrale completo e da “categoria superiore” sotto ogni punto di vista.
Nel corso della prima parte del torneo il nativo di Carrara molto spesso è stato affiancato da Michele Somma, altra nota lieta del mercato etneo. Dopo aver vinto i playoff di Serie C con il Palermo il ventisettenne salernitano ha deciso di ripartire dalla sponda orientale dell’Isola accettando l’offerta del Pelligra Group. Nelle otto gare sin qui disputate (per un totale di 660’) il classe ‘95 si è reso protagonista di buone prestazioni, evidenziando un ottimo feeling proprio con Lorenzini. Nelle ultime uscite il difensore etneo ha dovuto fare i conti con le scelte tattiche del mister e con il “fattore under” non venendo più chiamato in causa. L’ex Primavera di Roma e Juventus, al suo primo campionato di Serie D in carriera, però continuerà a lavorare duramente per farsi trovare pronto quando richiamato in causa.
Il tecnico sta preferendo utilizzare Aniello Boccia, giovane terzino allenato già lo scorso anno con il Giugliano. Nonostante il nativo di Vico Equense nasca come esterno difensivo di destra nelle ultime tre apparizioni mister Ferraro l’ha schierato sulla corsia opposta pagando qualche difficoltà di adattamento nella partita contro il Canicattì. Sia con Lamezia che con l’Acireale il numero due però ha migliorato esponenzialmente le proprie prestazioni e l’interpretazione nel nuovo ruolo, risultando decisivo proprio contro i lametini sfornando l’assist decisivo per il gol di Marco Palermo. Anche Boccia dunque appare come un ragazzo dall’ottimo potenziale, capace di migliorare e fare la differenza sotto la guida attenta e sicura di un allenatore che ne conosce profondamente pregi e difetti e di un collega come Rapisarda, assolutamente devastante nel corso di questa prima parte di stagione.
Francesco Rapisarda è un figlio del vulcano, nato e cresciuto con la maglia rossazzurra ma in grado di difenderla soltanto alla soglia dei trent’anni. In queste prime 14 gare si è vista tutta la grinta, la voglia e l’amore del numero cinque verso i colori rossazzurri, rappresentando la vera arma in più di questo Elefante. 2 reti e 5 assist lo score di un giocatore che di professione dovrebbe principalmente difendere ma che, in collaborazione con Rizzo e Sarno, si trasforma in un vero e proprio attaccante aggiunto. Nel discorso sulla tenuta difensiva merita di essere menzionato anche Klavs Bethers, portiere classe ‘03. L’ex Città di Sant’Agata sta confermando quanto di buono emerso la scorsa stagione, evidenziando sia un’ottima reattività che un buon posizionamento tra i pali come testimoniato anche dai 7 clean sheet in 12 presenze. La cosa veramente importante sarà non adagiarsi sugli allori ma lavorare con grande costanza per smussare eventuali carenze e migliorare i punti di forza.
Hanno voglia di emergere e ritagliarsi il proprio spazio Michele Ferrara, centrale “over” ex Monopoli giunto finora soltanto alla quarta presenza (per un totale di 88’), ed Alessio Pedicone, terzino sinistro classe ‘02 tesserato ufficialmente soltanto poche settimane fa dopo più di due mesi e mezzo trascorsi allenandosi insieme alla squadra per recuperare una forma fisica ottimale dopo il brutto infortunio patito lo scorso anno. Ancora fermi ai box, invece, gli infortunati Simone Pino e Giorgio Chinnici (entrambi classe ‘02 ed ancora infortunati) ma fatica a trova spazio anche Donart Lubishtani, chiamato davvero pochissimo in causa. Si dice spesso che la miglior difesa è l’attacco ma questo Catania sta dimostrando che la vittoria di un campionato passa principalmente da una tenuta difensiva quanto più ermetica possibile.
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