Nel corso della trasmissione sportiva ‘Sala Stampa’, su Etna Channel, c’è stato spazio anche per le riflessioni di Giancarlo Betta, attuale allenatore del Modica (Eccellenza), circa la partecipazione del Catania al campionato di Serie D:
“Assume importanza rilevante far comprendere ai giocatori che, in presenza di un organico costruito per il vertice della classifica, è normale entrare nell’ottica di appartenere ad una rosa di almeno 20 potenziali titolati. Allenando tutti allo stesso modo, dando gli stessi principi e valori in modo da far sentire tutti parte integrante del progetto. Quando guidi squadre di un livello così alto, coinvolgere tutti è la parte più difficile per un allenatore”.
“In Serie D la tattica rappresenta l’aspetto meno importante da curare perché, a fare la differenza in questa categoria rispetto ai campionati professionistici, è la qualità dei giocatori. Le squadre aventi i calciatori più forti in organico hanno una marcia in più. Secondo me andrebbe cambiata la formula del campionato. Quando fallisce una piazza come Catania, questa dovrebbe ripartire dalla categoria più bassa del professionismo e non dalla quarta serie. Perché Catania, come in passato Bari e Palermo, non è una piazza che può stare in questa categoria. “Rovini” un campionato ad altre 17 società che investono e, se restano in D per 2-3 anni, sanno di essere molto probabilmente destinate a fallire”.
“Anche con il numero di abbonati che si ritrova, il Catania lo vincerà per tre volte questo torneo. Personalmente mi sento di andare anche contro l’imponderabile e dico che quest’anno debba servire al Catania soprattutto per creare una società forte, e lo stanno facendo. E’ favorevole al Catania la possibilità di avere già il tempo di strutturarsi in tutti i settori. Il club si sta strutturando in maniera molto importante e questo gli permetterà di avere una base solida e forte il prossimo anno in Serie C, e non mi riferisco soltanto al parco giocatori”.
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