Riportiamo alcuni estratti delle parole via social dell’avvocato Giuseppe Rapisarda, tifoso ed opinionista vicino alle vicende del Catania, a commento dell’1-0 riportato domenica pomeriggio contro l’Acireale allo stadio “Angelo Massimino”:
“È sempre nella vita tutto migliorabile. A patto ovviamente di non sentirsi appagati. E noi non lo siamo affatto. Per una società ed una squadra che hanno riportato Catania allo stadio deve prevalere prima di ogni altra considerazione un profondo senso di gratitudine. Non c’era nulla prima di loro. Né dove allenarsi, né uno stadio più a norma”.
“Se vogliamo scrivere e parlare di calcio dobbiamo innanzitutto vedere la classifica. I numeri non sono opinioni ma fatti. Punto. Le restanti considerazioni, anche degne di attenzione, lasciano il tempo che trovano di fronte alla evidenza dei risultati ottenuti da Ferraro ed i suoi ragazzi. Termini come “amarezza” o “delusione” al termine di una sfida con un avversario che aspettava di incontrarci da 30 anni e che ne faceva, di fermarci, ragione di vita da valere da sola quanto un campionato, o “riscatto” dopo il pari imposto di autorità alla seconda forza del campionato, a me paiono lunari. Il Catania non esprime attualmente un gioco brillante. È vero. Ma è altrettanto vero che gli abbiamo chiesto di Vincere il campionato non di fare i fiocchetti ed i merletti ad ogni gara. Giusto migliorare la qualità delle prestazioni ma ciò non può costituire motivo di malumore o di mal di pancia per alcuno. Lasciamoli continuare lavorare serenamente con fiducia e tranquillità”.
“Recuperiamo il senso della misura e delle difficoltà di un torneo dove siamo per tutti l’avversario da battere per la partita della vita. Ora San Cataldo. Un conto in sospeso. Nel caldo torrido di agosto, insieme da pochissimi giorni, fummo costretti alla lotteria dei rigori. Le loro immagini di festa mi furono comprensibili, assai meno la loro irrisione nei nostri confronti. Facciamo tesoro di ciò che accadde ad agosto. A Noi accompagnare i ragazzi alla Vittoria da volere sin da oggi a tutti i costi. Mancano 4 giornate alla fine della andata. Acceleriamo tutti insieme, è tempo di aumentare il Nostro sostegno, non certo di assurdi musi lunghi. Tempo di Noi, di rivincite, di spalla a spalla, senza indecisione alcuna. Tempo di Catania”.
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