Il pm della Procura di Catania, Fabio Regolo, ha provveduto attraverso il nucleo operativo della Guardia di Finanza a notificare l’avviso di conclusione delle indagini in merito al fallimento della ex società che gestiva il complesso sportivo Torre del Grifo Village, la Calcio Catania servizi srl. L’avvocato Claudio Galletta, legale rappresentante di Gianluca Astorina e Giuseppe Franchina, parla della posizione dei suoi assistiti a ‘Cataniamente’, trasmissione a cura di Radio Studio Centrale, su Video Regione, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com:
“Dal momento in cui vengono completate le notifiche c’è un lasso di tempo di venti giorni per poter estrapolare le copie degli atti e poter interagire nella fase delle indagini. Indagini che fino ad oggi sono state condotte unicamente dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria. In questi venti giorni le difese potranno approntare le loro memorie difensive su soggetti che, lo sottolineo, sono indagati e non ancora imputati. Il pm nei mesi successivi valuterà l’apporto fornito dalle difese e scioglierà la sua riserva, cioè se continuare l’azione penale facendo una richiesta di rinvio a giudizio, oppure archiviare o archiviare per qualcuno e procedere con altri”.
“Il pm ha preso in considerazione un lasso temporale di tre anni. L’indagine ha le sue radici dal momento del fallimento del Calcio Catania. Agli indagati (Pietro Lo Monaco Amministratore Delegato con un CdA composto da Giuseppe Franchina, Antonio Carbone e Alessandro Failla, successivamente gli altri amministratori Giuseppe Di Natale e Gianluca Astorina, ndr) viene addebitato un ruolo attivo nel dissesto societario della Catania Servizi. Sarà il completamento delle fase delle indagini ma soprattutto la fase processuale ad accertare se ci sono stati dei comportamenti penalmente rilevanti. In prevalenza l’attenzione è puntata sui rapporti che ci sono stati tra la Calcio Catania Servizi srl ed il Calcio Catania SpA”.
“Io concentro la mia attenzione sulle posizioni dei mei assistiti, ovviamente. La posizione di Astorina riguarda l’ultimissimo periodo coincidente con le restrizioni del lockdown a causa del Covid. Tanti movimenti, tanti comportamenti che vengono ritenuti omissivi devono poi pagare il conto partendo dal fatto che in quel periodo non si poteva uscire di casa, non si poteva lavorare. Ci sono stati dei provvedimenti governativi che hanno bloccato l’attività degli amministratori di quel periodo. Fino al 30 giugno 2020 non era possibile fallire, mettere in liquidazione le società, ecc. Nel frattempo la Calcio Catania Servizi ed il Calcio Catania SpA accumulavano debiti, costi, dissipavano risorse perchè c’era un blocco totale. Poi continuavano ad esserci i canoni da pagare. E’ al vaglio della nostra attenzione anche la posizione del dottor Astorina tenendo conto di quel particolare momento”.
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