VERSO CATANIA-CASTROVILLARI: alla scoperta della squadra rossonera

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Si avvicina la sfida tra Catania e Castrovillari. Nella storia dei confronti tra le due compagini alle pendici dell’Etna, i padroni di casa sono riusciti ad imporsi in tre occasioni. Ci riproveranno domenica, contro un avversario che in una occasione sorprese i rossazzurri, nella trionfale stagione 1998/99 (culminata con la promozione in C1).

Il Castrovillari ha una storia centenaria, essendo stato fondato nel 1921. I colori sociali sono il rosso e il nero. La Polisportiva Castrovillari (comprendeva calcio, ciclismo, pugilato e scherma) venne fondata precisamente il 6 marzo 1921 su iniziativa dei fratelli Carlos e Luigi Filpo che, tornati in Italia dall’Argentina, formarono la prima squadra di calcio. Nel 1934 la società fu riorganizzata sotto il controllo del commissario straordinario Antonio De Biase, militando per tanto tempo in Prima Divisione. Nel campionato di Prima Divisione Calabria 1945-1946, un evento funesto turbò l’ambiente. Durante il viaggio verso la città del Pollino, l’autocarro che trasportava il Crotone si ribaltò provocando la morte di Ezio Scida, capitano dei pitagorici. In segno di lutto e di solidarietà la squadra del Castrovillari decise di rinunciare a disputare la partita e i suoi tifosi pagarono di tasca propria i funerali del calciatore.

Nel 1948 venne aggiunto “Libertas” alla tradizionale denominazione. Al termine del torneo 1956-57, nel primo campionato interregionale disputato nella propria storia, il Castrovillari allenato dall’ungherese Mihály Vörös ottenne una tranquilla salvezza. Nel torneo successivo arrivò invece la retrocessione, anche a causa di una crisi che coinvolse l’intera compagine societaria. Al termine del campionato 1967-1968 che il Castrovillari venne ammesso al campionato di D. Dopo lunga militanza in Serie D/Interregionale, nel 1993-94 il Castrovillari, sotto la presidenza di Agostino Caligiuri, salì in C2. La stagione 1994-95 fu la prima di sette consecutive tra i professionisti in C2, periodo che vide il suo culmine nel sesto posto finale (campionato 1995-96). Seguirono anni vissuti nuovamente in Serie D, la cessione del titolo sportivo al Cosenza nell’estate 2003, la ripartenza dal torneo di Promozione, poi il ritorno in D grazie al successo ottenuto nella stagione 2005-06 nella finale play-off contro la rappresentativa di Gragnano e la retrocessione in Eccellenza nel 2010, venendo costituita una nuova società da un gruppo di giovani imprenditori castrovillaresi. Dal 2016 il Castrovillari milita nuovamente in Serie D.

Oggi la squadra è allenata da Carmine Pugliese, fautore del 4-3-3 che fa esprimere un calcio aggressivo e dinamico ai rossoneri. Prima del brutto ko interno con l’Acireale, caratterizzato da un approccio non proprio ideale e dall’inferiorità numerica che ha costretto i lupi a giocare in dieci per lunghissimi tratti di un incontro dominato dai granata, il Castrovillari aveva ben figurato a Vibo Valentia strappando un punto, battendo il Licata a Ravanusa all’esordio, giocando a viso aperto sul campo del forte Lamezia Terme dove è uscito a testa altissima dal confronto malgrado la sconfitta.

Attenzione a non sottovalutare, pertanto, il Castrovillari composto in gran parte da giovani. Prova ne sia che l’età media della rosa a disposizione di Pugliese è di circa 22 anni. A Catania verrà a mancare per squalifica il difensore Aceto, ma il punto di forza della squadra risiede nell’esperienza del centrocampista e capitano Cosimo Cosenza, nella rapidità degli esterni Sebastiano Longo (con trascorsi anche a Potenza) e Mattia Trovato (scuola Fiorentina), nella reattività dell’ex portiere dell’ACR Messina Leonardo Caruso. Più in generale in un collettivo che corre tanto, esprime un discreto calcio e può creare delle difficoltà se il Catania non lo affronterà con il giusto piglio.

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