RAPISARDA: “Abbiamo ancora ampi margini di miglioramento. Ferraro è il padre di tutti noi. Con Sarno basta uno sguardo per capirci”

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foto Catania SSD

Il terzino catanese Francesco Rapisarda, in assoluto uno dei giocatori più in forma del momento, analizza il cammino dei rossazzurri finora ribadendo tutto il proprio entusiasmo per avere potuto vestire la maglia del Catania dopo essere cresciuto nelle giovanili. Un ritorno da protagonista per Rapisarda, che parla anche dell’intesa con Sarno e molto altro, nel corso della trasmissione televisiva ‘Corner’, su Telecolor.

“L’emozione di vestire questa maglia è sempre tanta. Giocare con tutti i nostri tifosi al seguito è qualcosa di spettacolare. Sto bene e stiamo facendo altrettanto bene ma il merito è dell’intera rosa, non del singolo. Chi gioca e chi sta fuori dà tantissimo e grazie a tutti noi stanno arrivando le vittorie. Ho sempre sognato di giocare per la mia città. Ogni anno che passava diventavo sempre più grande e mi chiedevo se un giorno avrei avuto la possibilità di esaudire questo desiderio. Così è stato ed il gol alla prima in casa è stato emozionante, un momento bellissimo. Io non avevo mai giocato prima al ‘Massimino’, neanche da avversario. Poterlo fare adesso da calciatore rossazzurro è una doppia emozione per me”.

“Ho un nipotino che spera un giorno di vestire la maglia del Catania come me e di giocare al ‘Massimino’. Spero per lui e per tutti i ragazzi di realizzare questo sogno. Ci devono credere sempre, tutto è possibile, basta lavorare con la testa sulle spalle. Personalmente avevo 14 anni quando ho sostenuto il mio provino per il Catania a Tremestieri, allora c’era Ezio Raciti che mi prese e da lì iniziò la mia avventura a Catania facendo i Giovanissimi, Allievi e gli anni di Primavera. Seguì anche Catania-Albinoleffe, partita che valse la promozione in Serie A, in Tribuna B. Successivamente ho superato lo Stretto e non sono ritornato per tredici anni. Dopo gli anni di Primavera volevo andare a giocare, Montella allenava il Catania e fu contattato da Stefano Fiore, allora Direttore Sportivo a Cosenza. Gli serviva un under, io ero piccolino e andai a giocare lì. Poi firmai il mio primo contratto da professionista ed il Catania mi mandò di nuovo in prestito a L’Aquila, successivamente quando il contratto scadette andai in giro per l’Italia grazie al mio procuratore Alessandro Cicchetti, che mi seguiva da piccolino, ed ho iniziato la mia avventura calcistica”.         

“L’intesa con Sarno? Abbiamo condiviso gli ultimi due anni, questo è il terzo. Anche Peppe Rizzo è stato con noi il primo anno. Con Sarno ci conosciamo bene, so già con uno sguardo quello che vuole fare e lui capisce me.  Se magari gli avversari mi seguono lui ha la possibilità di rientrare e calciare in porta o crossare, come è successo a Cercola, quando fece gol Vitale. Quello che conta è il gruppo, questo si sta rivelando importante per vincere. Il pubblico, poi, è il nostro dodicesimo uomo e non è una frase fatta. Finora è come se non avessimo giocato nessuna partita in trasferta. Avere così tanti tifosi al seguito è motivo di orgoglio e ci fa bene, ci carica”.

“La forza di ognuno di noi quest’anno è che nella maggior parte dei minuti abbiamo la palla noi, quindi siamo sempre lucidi nel fare le scelte. Abbiamo dei meccanismi acquisiti, sappiamo cosa fare. Lavoriamo su tante situazioni di gioco e cerchiamo di sfruttarle nel migliore dei modi. Mister Ferraro? Parla la sua carriera per lui, ha vinto tantissimo e penso sia il padre di tutti noi. E’ contento quando un giocatore segna ma anche sul piano personale, mentre si dispiace quando qualcuno rimane fuori. Il mister è così, il classico padre di famiglia che ci fa stare benissimo e ci dà una serenità allucinante”.   

“Abbiamo la fortuna di essere in tanti ad avere sposato il progetto, cerchiamo di sfruttare al meglio le qualità di ognuno di noi. Penso a Sarao, Jefferson, lo stesso Litteri che ci tengo a salutare e non vede l’ora di giocare, spero si riprenda presto. E’ migliorata la condizione generale della squadra e questo ti porta ad esprimerti meglio ed a migliorarti ancora perchè abbiamo grossi margini di miglioramento. Paternò? In altre partite abbiamo faticato di più ma subiamo pochissimo, questo è un dato di fatto. Sappiamo che prima o poi il gol arriva, l’importante è non prenderlo. C’è sempre tempo per andare a segno”.           

“Gli under? Hanno capito sin da subito cosa sia Catania, l’importanza della piazza, questo li ha aiutati. E poi anche noi più grandi abbiamo cercato di metterli alla pari con tutti. Siamo uguali e questo dà la forza per dimostrare il proprio valore. Castellini? Dal primo giorno mi ha colpito, non sembra un under, può ricoprire tutti i ruoli della difesa. E’ molto maturo per la sua età, così come lui ce ne sono tanti altri che giocano meno ma Alessio è uno di quelli che mi ha impressionato particolarmente”.       

“Lamezia Terme? Sapevamo della forza del Lamezia, così come di quella di Trapani e Vibonese che però ultimamente stanno venendo un po’ meno ma noi guardiamo in casa nostra, concentrati su quello che dobbiamo fare. Non pensiamo al Lamezia, né agli altri. Domenica c’è una gara importantissima in casa con il Sant’Agata. Avremo più tempo a disposizione per lavorare pure a livello fisico”.

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