Il Catania porta a quattro la serie di vittorie consecutive, ma ancora non basta per essere solitario in vetta, visto che anche il Lamezia – seppur soffrendo – ha fatto altrettanto, battendo in extremis la Sancataldese. I motivi per sorridere, comunque, sono tanti. Innanzitutto perchè vincere non è mai scontato e, averlo fatto al cospetto di una delle compagini più attrezzate del campionato (almeno sulla carta), imponendosi con tre gol di scarto, rappresenta già una bella nota di merito.
Risultato a parte, il Catania, spesso oggetto di critiche nelle precedenti gare sul piano del gioco, ha risposto bene. Adottando una mentalità propositiva sin dalle battute iniziali e leggendo meglio le fasi dell’incontro. Oltre che sviluppando una manovra più fluida e corale, anche se – vale la pena ricordarlo – le formazioni allenate da Modica concedono spesso più di qualcosa, essendo votate all’attacco. Maggiori spazi a disposizione, dunque, per il Catania che ha anche potuto sfruttare la superiorità numerica per lunghi tratti del match (roba non di poco conto). Catania che si conferma, inoltre, determinante sulle palle inattive (tre volte su quattro finora il vantaggio si è concretizzato tramite palla inattiva) e capace di sopperire alle numerose assenze con giocatori che si dimostrano all’altezza di una rosa (non a torto) formata da soli titolari, come ricordato in diversi occasioni da mister Ferraro.
Tra gli Under, ad esempio, Forchignone rappresenta una nuova lieta sorpresa in attacco dopo avere apprezzato gli spunti di Chiarella, attualmente alle prese con problemi fisici. Rapidità, tecnica e talento non mancano al ragazzo, chiamato a migliorare in termini di finalizzazione (varie occasioni non concretizzate). Il 2004 Vitale, rientrato dalla squalifica, ha realizzato un gol di pregevole fattura nelle battute iniziali del match disputando, in generale, una prova di sostanza e qualità in mezzo al campo. Deve essere più smaliziato, ma la strada intrapresa è quella giusta. A dimostrazione che gli Under individuati dalla società rappresentano delle prime scelte. Tanti giovanotti che continuano a crescere, come anche il terzino Castellini (autentico stantuffo sulla sinistra) ed il portiere Bethers, decisivo in una delle rare occasioni prodotte dagli ospiti. L’esperienza degli Over nel gruppo sarà d’aiuto per il loro percorso di crescita.
A proposito di Over, come non citare il sempreverde Ciccio Lodi? L’età avanza ma lui è l’emblema di chi gioca con l’entusiasmo e la voglia di un ragazzino, abbinate alla capacità di offrire geometrie e visione di gioco degne di ben altre categorie. Jefferson e Sarno sono altri elementi di lusso per la Serie D. Progressi, dunque, sotto il profilo del gioco nell’arco dei 90′ ma si può fare meglio. Ad esempio elaborando la capacità di chiudere prima le partite, perchè – se proprio vogliamo trovare il classico pelo nell’uovo – in un paio di circostanze il Catania ha corso il rischio di subire l’1-1. Magari avrebbe vinto ugualmente, ma soprattutto con l’uomo in più sarebbe stato possibile archiviare in anticipo la pratica Vibonese.
Piccoli dettagli da affinare, equilibri non ancora pienamente raggiunti ma meccanismi che la squadra di Ferraro sta oliando man mano che cresce la condizione generale della squadra e dei singoli. Il potenziale di questo Catania è molto alto ma non ancora del tutto espresso. I prossimi confronti saranno utili in tal senso, con una tenuta atletica che migliorerà nel contesto di un gruppo che appare già molto affiatato, compatto e coeso malgrado la rosa costruita di sana pianta nel giro di pochissimo tempo. Con la spinta incessante di un pubblico che ti mette le ali, poi, tutto diventa più semplice.
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