La nona sinfonia rossazzurra è una composizione ricca di elementi intrecciati tra loro, che sfiora momenti elevati e altri addirittura critici, per poi risolversi adagio con un allegro rasserenante. Il Catania vince, gode di due talismani in questo momento insostituibili come Rapisarda e Sarno, provando la fuga in classifica dopo aver portato a 8 i punti di vantaggio sulla seconda, ovvero il Lamezia Terme, sconfitto dal San Luca.
Al “Massimino” è stata partita vera, domenica. Il Città di Sant’Agata – altra chicca e altra nota che addolcisce la domenica della tifoseria catanese: il richiamo alla Santa Patrona etnea nel nome dell’avversario di turno – è stato un valido ostacolo per gli uomini di mister Giovanni Ferraro. L’allenatore del Catania lo aveva ribadito in conferenza stampa: no ai facili entusiasmi, la lotta continua e cali di concentrazione non sono consentiti. In realtà la squadra etnea non è calata nella concentrazione, semplicemente ha affrontato un rivale che ha giocato in maniera sbarazzina proponendo idee e concretizzando manovre ben congeniate. In sostanza due schieramenti si sono affrontati a viso aperto e il risultato è stato quello di una partita godibile vinta dalla compagine tecnicamente più valida. Non demeritano comunque gli avversari. Nota di merito per Jefferson, sempre decisivo seppur da subentrante.
Rapisarda e Sarno confezionano il primo goal e propiziano il secondo (segnato da Vitale), loro in questo momento rappresentano un vantaggio consolidato, una sorta di sentenza per qualsiasi squadra si affronti. Tanta qualità premia, basta una buona azione per affondare il colpo giusto per decidere una partita. Era quel che si chiedeva alla capolista: cinismo, un gioco definito, la conferma di essere “quelli da battere”. Il cammino continua, la melodia è dolce e rallegra il cuore della gente di Catania che hanno sognato un vero rilancio dopo la tormentata fine di un’era.
La struttura societaria e dirigenziale si sta muovendo, spedita, immaginando il futuro, costruendolo su basi quanto più possibile solide, il tutto mentre si continua a vincere e si alimenta il sogno di risalire fino al paradiso, dove le note della sinfonia rossazzurra potranno suonare ancora più forte e raggiungere una grande platea, come quando il sogno non divergeva troppo dalla realtà.
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