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Sette vittorie di fila, In Italia, dalla Serie A alla D, “nessuno è riuscito a correre come il Catania. Ed è un record, quello stabilito dopo il 2-0 al Locri, impreziosito dal +5 di vantaggio sul Lamezia, bloccato dal Trapani sul 2-2. Una serata di gloria, quella vissuta dai 15mila al ‘Massimino’, frutto di rischi, sacrificio, pressione e di gol arrivati dopo oltre un’ora di tentativi. La D non concede gloria facilmente, ma se il Catania la conquista passando attraverso impegno e sacrificio, alla fine la felicità è doppia. Come quella vista dopo il triplice fischio nel solito siparietto tra giocatori e tifosi di tutti i settori”.
“Il Locri non rinuncia a costruire dal basso le proprie azioni, ma sono i rossazzurri a presidiare la trequarti avversaria”. Prima del riposo “la pressione del Catania diventa sterile. Per eccessiva precipitazione i tentativi della squadra di casa non sono precisi: affiora un pò di nervosismo ogni minuto che passa, il Locri controlla con quasi tutti gli uomini dietro la linea della palla senza rischiare più di tanto. E, allora, nella ripresa Ferraro inserisce Sarao in mezzo al terzetto offensivo (esce Forchignone)”, Boccia prende il posto di Rapisarda spostando quest’ultimo a sinistra, Castellini va a formare con Lorenzini la coppia centrale.
Quello che imposta il Catania “è un assedio continuo. Al 10′ Ferraro sostituisce Lodi con Giovinco passando al 4-2-3-1”. Rapisarda propizia l’autogol di Dodaro, nel finale arriva il raddoppio show di Giovinco “con un meraviglioso pallonetto a giro che s’infila sul secondo palo mandando in estasi il pubblico”. Arriva un successo “davvero complicato ma che conferma il cinismo e la voglia di vincere del gruppo rossazzurro”.
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