“Scommesse intelligenti e coerenti. Filippo Lorenzini, Andrea Russotto, Manuel Sarao, Vincenzo Sarno e Ciccio Lodi. Storie diverse con un solo obiettivo: contribuire a fare tornare la squadra del presidente Pelligra nel calcio che conta”. E’ quanto riporta La Sicilia, che parla di “calciatori già temprati da un’esperienza ai piedi del vulcano che hanno in mano l’opportunità di scrivere un pezzo di storia, e cambiare la loro in rossazzurro”.
Non viene menzionato dal quotidiano, ma tra i giocatori merita di essere aggiunto anche Giuseppe Rizzo, oggi una delle pedine di riferimento del Catania SSD e tornato a vestire i colori rossazzurri dopo oltre 70 presenze collezionate in Serie C alle falde dell’Etna.
Sono “le porte girevoli del calcio, le seconde opportunità ”. Per Filippo Lorenzini, “leader della retroguardia etnea e grande protagonista di questo primo scorcio di stagione, l’esperienza in rossazzurro poteva annoverare solo ricordi traumatici. L’arrivo a gennaio 2021 e l’interruzione burrascosa del campionato non ha spezzato un vero e proprio idillio con la tifoseria, consapevole di avere in lui una guida in campo e nello spogliatoio”.
Discorso più profondo per Andrea Russotto, che al Catania “ha giurato eterno amore sin dall’epilogo della sua prima esperienza tra il 2015 e il 2018. Un rapporto passionale, talvolta condizionato da qualche infortunio, ma genuino, sempre”. Oggi Russotto “vanta un orgoglio catanese raro da emulare. La nascita della figlia Mia, così come il ruolo affidatogli da Ferraro, hanno consegnato al fantasista stimoli extra, preziosi per tutti i suoi compagni”.
«A Catania si sta da Dio», ha esclamato Manuel Sarao al termine dell’ultima vittoria in campionato. “Testimonianza diretta e limpida di come, questa città , lo abbia sempre coccolato umanamente e intrigato professionalmente. La punta milanese ha spinto per tornare e l’ovazione calorosa del pubblico ne rivela la motivazione”.
Anche Vinceno Sarno è tornato ai piedi dell’Etna, “terra che lo ha accolto con grandi auspici già nel gennaio 2019, salvo poi perderlo (non per sue responsabilità ) poco più di un anno dopo. Catania è il suo riscatto e la ragione che lo ha fatto sentire vivo“.
E poi c’è il capitano Francesco Lodi, “legato ad un’appartenenza mai ripudiata e al contrario, sbandierata ad ogni esultanza e corsa verso la curva. Lodi è specchio di un progetto che guarda avanti, senza rimuovere gli aspetti romantici e piacevoli del passato”. Il Catania che vince è anche quello “del senso di rivalsa, puro e sincero, di chi ha capito che questa è un’opportunità da non fallire”.
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