No alle facili esaltazioni ma pare evidente che nella costruzione dell’organico del Catania la dirigenza rossazzurra abbia guardato lontano. Da Vincenzo Grella ad Antonello Laneri l’obiettivo in sede di mercato è parso chiaro: impostare una squadra schiacciasassi per la Serie D che avesse in seno alcuni elementi – nel caso in cui fosse centrata la promozione in Serie C – capaci di essere un perno del gruppo anche tra i professionisti.
Il segno di una buona programmazione passa anche da questi passaggi, apparentemente banali, ma in realtà determinanti. Infatti la continuità, la progettualità, l’impostazione di una idea di natura tecnica nel segno della semina per una raccolta pluriennale è un elemento segnante del calcio di buon livello in questi anni durissimi sia sul fronte economico che su quello programmatico.
La Serie C, inoltre, rappresenta per molte società uno spauracchio, un ostacolo difficile da superare. Il Catania, ovviamente, deve pensare adesso a vincere tra i dilettanti, ma bisogna cominciare presto a “fare strategia” per arrivare lontano. Del resto l’obiettivo dichiarato è quello di tornare ben più in là rispetto alla terza serie.
Ecco dunque che la presenza di Rapisarda, Lorenzini, Sarno, Litteri e tanti altri – anche giovani – assume una sostanza diversa, ancora più significativa. Il Catania del futuro nelle idee del club è già in fase di allestimento.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
