Si è tenuta allo stadio “Angelo Massimino” la conferenza stampa in vista di Catania-Sant’Agata. Ha parlato il tecnico rossazzurro Giovanni Ferraro, che tiene tutti sulla corda, ribadendo la necessità di continuare a dare il massimo spegnendo i facili entusiasmi:
“Dall’infermeria giungono buone notizie perchè Palermo e Andrea Russotto li abbiamo recuperati, penso che avremo anche Di Grazia la settimana prossima. Bethers e De Luca saranno a disposizione ma la rosa è composta da tanti giocatori. Siamo fiduciosi di quello che stiamo facendo. Sento sempre parlare di record da battere, ma noi pensiamo alla partita successiva da affrontare ed è la cosa più importante. Non pensiamo ai record da raggiungere o al fatto che possiamo centrare l’obiettivo già a febbraio o marzo, ci tengo a dirlo perchè stiamo facendo qualcosa d’importante ma da qui a concretizzare la vittoria del campionato passeranno ancora mesi, se ne parlerà a maggio. Non è scontato quello che facciamo, l’insidia è dietro l’angolo affrontando ogni domenica squadre vogliose di batterci. Non dobbiamo perdere il senso della misura”.
“Il presidente Pelligra? Ci ha trasmesso la sua carica e voglia, il nosto obiettivo deve essere raggiunto attraverso i risultati e siamo interessati soltanto alla gara di domani, contro una squadra guidata da un tecnico che pratica un calcio molto aggressivo e offensivo adottando il 3-4-3. Con il presidente abbiamo scambiato due chiacchiere – ringraziando Grella che ha trasferito il mio italiano in inglese -, è una persona molto diretta. Dobbiamo ripagare la fiducia ed i sacrifici economici sostenuti. Quando un presidente vede che la squadra gli sta dando risultati dopo gli investimenti effettuati, sicuramente fa piacere. Vanno ringraziati tutti i giocatori e le figure societarie che sono al centro di questo progetto. La presenza di Pelligra ci dà una spinta in più. Il presidente spende cifre importanti e noi dobbiamo ricambiare la fiducia concretizzando l’investimento con i risultati”.
“Il Catania ha già trovato la quadratura, possiamo cambiare sistema di gioco quando vogliamo. Abbiamo giocatori adatti alla pressione della piazza. Il direttore Laneri è stato bravissimo a scegliere calciatori abituati a questo tipo di pressione. Giocatori anche con un passato in questa categoria e che riescono a mettere in pratica le loro capacità. Io parlo continuamente con i giocatori, sottolineando sempre che se abbiamo scelto di essere in Serie D è per il Catania. Con la speranza di rimanere qui più a lungo possibile, io come allenatore ma anche la squadra. Al raggiungimento dello scopo bisogna fare bene sul campo e vincere, traendo beneficio a fine campionato”.
“Boccia? E’ un giocatore che negli ultimi due anni ha vinto due campionati a Taranto e Giugliano, si tratta di un under importante che mi dà soluzioni aggiuntive ad inizio partita oppure in corso d’opera. Come allenatore ho in testa tante soluzioni, immagino in un certo modo la gara che andremo a disputare, ma può anche succedere che il match poi si riveli l’opposto di quanto immaginato. Ad esempio contro il Locri misi De Luca punta centrale pensando anche che gli avversari potessero giocare con una difesa alta e invece era bassa. Dobbiamo essere bravi a sapere come affrontare le squadre e adattarci al tipo di partita da disputare. Tutti gli under hanno la fortuna di lavorare a Catania con giocatori di esperienza come Lodi, Sarno, De Luca, Rizzo, Rapisarda, Lorenzini, Somma… giovani come Forchignone e Vitale, ad esempio, lavorando con gente di tale spessore e vestendo la maglia del Catania sono pronti a giocare ovunque. Se un calciatore riesce a fare bene a Catania, da qui gli si può aprire un mondo”.
“Conta sempre avere una rosa importante con giocatori pronti a giocare anche 10-20 minuti. Penso ad Andrea Russotto che domenica è entrato bene in partita, oppure Jefferson. E poi c’è la la regola degli under, bisogna rispettare dei parametri che non dobbiamo mai perdere di vista. Dobbiamo lavorare sulle certezze acquisite finora, senza sperimentare nulla di nuovo ma consapevoli di potere adottare anche soluzioni diverse, di gara in gara ed a partita in corso. Non credo che un calciatore del Catania possa essre scontento di non giocare, noi abbiamo un obbligo doveroso verso società e tifosi. Durante la settimana con il mio staff dobbiamo sempre mantenere alta la motivazione per il raggiungimento di un obiettivo comune. Tutti quanti insieme vinciamo, ogni giocatore deve allenarsi bene e farsi trovare pronto perchè nell’arco di un campionato ci sono anche infortuni, squalifiche, cali di condizione. I momenti di calo ci saranno e verranno assorbiti da chi è stato meno utilizzato, dunque è fondamentale mantenere gli allenamenti a regime alto. Giocando con un pubblico così caldo, c’è da dire che le motivazioni vengono sempre e comunque”.
“Per gli avversari che affrontano il Catania le motivazioni vengono da sole, è più facile sapendo che chiunque vuole fermare la nostra squadra. La motivazione del Catania deve essere una: sapere che il nostro campionato inizia sempre domani, con zero punti in classifica. L’eccessivo entusiasmo è troppo prematuro adesso. L’entusiasmo arriverà quando avremo raggiunto l’obiettivo, altrimenti rischiamo di uscire fuori dai binari. Ricordando che soprattutto nel girone di ritorno saranno partite con storie a sè”.
“Se sono soddisfatto del mio lavoro? Per il momento attribuisco un ‘7’ in pagella ma, ripeto, è anche presto per prendersi dei meriti. E non parlo solo per me ma di tutto lo staff, di Laneri, dei magazzinieri, dei terapisti. Il senso di unione è fondamentale. Noi siamo il Catania, siamo una famiglia e fortunati perchè il 3 agosto siamo partiti e mettere così tante persone insieme con la stessa testa, tenendo che siamo in 50-60 a lavorare tutti con lo stesso obiettivo, non è facile. Ci sono anche tante persone che lavorano dietro le quinte”.
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