Per saperne di più sulla Vibonese, in vista del match contro il Catania che verrà disputato questo pomeriggio allo stadio “Angelo Massimino”, abbiamo contattato il collega de ‘Il Quotidiano del Sud’ Roberto Saverino, il quale ha anche espresso alcune considerazioni sul Catania e lo ringraziamo per la cortese disponibilità:
Catania e Vibonese si ritrovano in Serie D. Che partita ti aspetti?
“Catania sicuramente favorito, per organico, ambizioni e pubblico. La Vibonese è però in fase di crescita e già domenica scorsa si sono visti dei miglioramenti nella costruzione del gioco e nella manovra sugli esterni. Servirà una gara perfetta per fare punti al Massimino: difficile, ma non impossibile”.
È tornato a Vibo Valentia un ottimo allenatore, Giacomo Modica. Quanto sarà importante la mano del tecnico siciliano?
“Fondamentale. I guai della Vibonese (leggasi due campionati di Serie C deludenti e fallimentari) hanno avuto inizio nel momento in cui la dirigenza rossoblù ha tergiversato troppo e non ha provveduto a confermarlo durante lo stop per la pandemia. Si poteva avviare un ciclo con Giacomo Modica, perché ha regalato spettacolo con il suo calcio propositivo e sbarazzino. E il Catania dovrebbero ricordarselo (5-0 per la Vibonese al Luigi Razza di Vibo!)”.
Gli addetti ai lavori indicano il Catania favorito per la vittoria del campionato. Sei d’accordo? In tale contesto come s’inserisce la Vibonese?
“Per le ragioni alle quali accennavo prima indubbiamente il Catania è favorito e poi, storicamente, in questo girone le “big” quando hanno puntato alla risalita, non hanno steccato (Palermo, Bari, Acr Messina). Ma le insidie sono sempre dietro l’angolo e il Lamezia Terme è sicuramente un avversario attendibile. La Vibonese? Può disputare un torneo di media-alta classifica, ma per competere per il vertice ha bisogno di un bomber di spessore, che al momento manca”.
Alla luce di questo avvio di stagione, quali sono i punti di forza della Vibonese ed in cosa ritieni che la squadra debba migliorare?
“I veri punti di forza devono ancora uscire fuori e saranno rappresentati dai meccanismi offensivi, dal calcio votato all’attacco e dalla tecnica di alcuni calciatori ingaggiati per fare la differenza (Balla, Szymanowski, Hernaiz, Trajkovski per esempio). Bisogna migliorare nella fase di recupero palla e nell’incisività sotto porta”.
Spesso abbiamo avuto modo di confrontarci i in questi anni sulle difficoltà del Catania. Ritieni che finalmente ci sia la proprietà giusta per il rilancio?
“Questa è una bella domanda. Le intenzioni mi pare di capire che ci sono tutte. Bisogna per prima cosa uscire subito da questa quarta serie con la quale il Catania nulla ha da spartire. E poi bisogna consolidarsi bene nei professionisti, con idee chiare che non possono non abbracciare la cura attenta del vivaio e del bilancio”.
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