Una ventina di reti in casacca rossazzurra ed un ricordo di Catania indelebile. L’ex attaccante degli etnei Claudio Pelosi, in vista del confronto Licata-Catania, ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com ha ricordato l’ultima sfida tra le due squadre in campionato che lo vide protagonista, vincendo i rossazzurri per 2-0 anche con una sua rete dopo il momentaneo vantaggio di Loriano Cipriani. Spazio inoltre ad alcune considerazioni sul progetto Pelligra e Vincenzo Grella, uomo di fiducia del Presidente.
Su Licata-Catania: “Colpo di testa sul primo palo, cross di Vincenzino Delvecchio. Faccio un tuffo nel passato. Era una partita molto difficile ma conservo un bellissimo ricordo. Ogni tanto anch’io guardo le immagini di quei tempi, quando c’erano ovunque gli stadi pieni. Io ho girato 13 club ma mi sono trovato molto bene soltnato in un paio di posti, Catania tra questi. Quel gol lo ricordo bene. Mio fratello mi diceva «hai segnato una rete alla Zamorano». Era un pò insolito per me che vestivo la maglia numero 10 realizzare quella tipologia di gol, mi sentivo gasatissimo. Loro però giocarono bene. Il Licata contestò il vantaggio di Cipriani per un presunto fallo di mano. Il nostro portiere, Paradisi, fu il migliore in campo. Fece una partitona però siamo stati bravi, sbagliammo anche un gol sullo 0-0. Poi riuscimmo a concretizzare e verso la fine ho chiuso i conti con quel colpo di testa. Era il 1991. Un ricordo fantastico con un bel pò di adrenalina in corpo. Adesso è un orgoglio far vedere anche alle mie figlie cosa era in grado di fare il papà (ride, ndr)”.
Sui tifosi del Catania: “Allora c’erano tanti tifosi al seguito ed è così anche adesso. Nei giorni scorsi ho postato sui social la foto dello stadio con 15mila spettatori nella partita vinta contro il San Luca. A Como (Pelosi è attualmente operativo nella società lariana) si fatica ad arrivare a 5.000 spettatori pur avendo preso gente come Fabregas e Cutrone. Se a Catania prendono Fabregas cosa succede, arriviamo a 50mila? E’ una roba pazzesca la tifoseria del Catania. E capisco che in D con tanti stadietti è un problema gestire la presenza di 3mila tifosi del Catania. Ma le società ospitanti sono anche contente di affrontare i rossazzurri per l’incasso registrato”.
A proposito della rosa del Catania: “Tutti giocheranno alla morte contro il Catania, che è la corazzata del torneo. La società ha allestito un organico ampio, il cammino è lungo ed è un bene avere tanti giocatori a disposizione in un campionato in cui si fatica di più rispetto alla C e alla B. E’ tosta la massima categoria dilettantistica. Una rosa abbondante ti permette di sopperire a qualsiasi infortunio e squalifiche. Può anche essere che il giocatore accusi un calo e, allora, metti dentro un altro elemento di valore mantenendo in modo intelligente un gruppo importante, facendosi la guerra agonisticamente in modo corretto. La squadra è forte, il gruppo si sta amalgamando e credo ci siano tutti i presupposti per potere vincere. Non so se sarà una passeggiata ma speriamo che lo portino a casa questo campionato”.
Su Pippo Romano, attuale tecnico del Licata ed ex calciatore rossazzurro: “Non sapevo che allenasse il Licata! Se dovessi incontrarlo in campo, portagli i miei saluti. Bel giocatore, bel compagno di squadra, sempre positivo. Però in questo caso bisogna dirgli «mi dispiace, ma devi lasciare i tre punti al Catania». Lo ricordo in campo tecnicamente forte, pacato, faceva la differenza. Era un pò allenatore già allora. Trascinava la squadra. In quel gruppo c’era anche Loriano (Cipriani) che mi rompeva spesso le scatole. Con lui parlavamo la lingua del gol ma avevamo un affiatamento importante essendo anche amici fuori dal campo. Un bellissimo rapporto davvero”.
Infine, considerazioni su Grella e Pelligra: “Io ho vissuto calcisticamente tre anni bellissimi in Australia, esperienza fantastica. So per certo che gente che vive in Australia parla di intenzioni molto serie e propositive. Ho avuto il piacere di sentire telefonicamente Grella per altri motivi, persona squisita. Conosce il calcio australiano ed il proprietario del Catania, conosce il calcio italiano, ha fatto la Serie A. Pelligra i soldi ce li ha ed ha al suo fianco una persona molto competente come Grella, non penso sia uno che butti i soldi o faccia le cose tanto per farle. Sembra esserci a Catania un mix perfetto di uomini inseriti al posto giusto per conseguire dei buoni risultati. E poi come fa un presidente a non innamorarsi di Catania? Pelligra era emozionato mercoledì sera. Impossibile non innamorarti in Serie D davanti ad una cornice di pubblico di 15mila spettatori”.
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