ESCLUSIVA – Leonardi: “Catania, mi aspettavo un inizio del genere. Equilibrio ed eccellenze in tutti i reparti”

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Catanese doc ed ex difensore rossazzurro, Nino Leonardi ha commentato ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com lo straordinario inizio di stagione degli uomini di mister Ferraro, a punteggio pieno dopo 7 giornate. Spazio anche ad alcune riflessioni sui dati statistici del Catania in qualità di miglior difesa e attacco del Girone I di Serie D e sul grande contributo che, in questo momento, i subentrati riescono ad offrire.

Nino, come valuti questo straordinario inizio di stagione (7 vittorie su 7 partite) ma soprattutto, che tipo di gara ti aspetti Domenica contro il Paternò?

Innanzitutto sono davvero felice dell’arrivo di questa nuova proprietà perché possiede tutti i requisiti per riportare in alto il Catania. Serietà, solidità, equilibrio, lungimiranza e competenza sono tutte qualità che vedo in questa nuova dirigenza e che mi lasciano presagire un futuro molto importante. Non è un caso dunque se il Catania è partito in questa maniera con 7 vittorie nelle prime 7 partite. A dire la verità mi aspettavo proprio un inizio del genere perché la rosa messa a disposizione del mister possiede sia la qualità che la quantità”.

“Mancano forse degli schemi ed un gioco ben definiti ma non dobbiamo dimenticare che fino a qualche settimana fa questa squadra era come un cantiere aperto con tanti calciatori che sono arrivati in momenti diversi e, soprattutto, la corsa contro il tempo fatta dalla società per costruire completamente da zero il club. Nonostante le tantissime cose da fare la dirigenza rossazzurra ha anche azzeccato la scelta degli under, fondamentale nell’economia del gioco visto che ben 4 elementi devono sempre costantemente giocare le partite”.

“Tutto questo ovviamente non poteva che portare ad un meritatissimo primo posto con queste prime sette vittorie in altrettante partite. Per il momento, forse, l’unica pecca è un gioco non molto brillante anche se credo che migliorando la condizione fisica, atletica e l’intesa tra i reparti anche questo piccolo gap possa essere facilmente superato. Di una cosa però sono assolutamente sicuro: quest’anno il Catania vincerà il campionato!”.

Il Catania possiede contemporaneamente il miglior attacco e la miglior difesa del Girone I della Serie D. Secondo te in qualità di ex calciatore quale dei due aspetti conta maggiormente per vincere un campionato?

Si dice sempre che con una grande difesa si vincono i campionati ed in effetti, da ex difensore, non posso che sposare questa tesi. Quest’anno tutto il pacchetto arretrato mi sembra molto ben strutturato ed assortito, con tanti calciatori di valore e talento a disposizione del mister. Il giovane portiere mi sembra molto bravo e reattivo, dimostrando sicurezza tra i pali e nelle uscite, anche elementi come Rapisarda, Lorenzini, Somma, ecc. sono tutti calciatori di grande qualità. La linea difensiva del Catania sta indubbiamente facendo la differenza ma per vincere un campionato servono equilibrio ed eccellenze un po’ in tutti i reparti”.

“A centrocampo per esempio, giocando con un 4-3-3, serve un regista che sappia far girare la palla e fornire le geometrie giuste alla squadra mentre le due mezzali devono potersi incastrare alla perfezione in modo tale che una sia un po’ più difensiva e fondamentale in fase di rottura mentre l’altra, un po’ più offensiva, sappia creare superiorità con i propri inserimenti con e senza palla. L’attacco poi è determinante tanto quanto la difesa perché se crei occasioni ma non riesci a finalizzarle allora è come se non avessi fatto niente”.

“In altri termini, l’impermeabilità del pacchetto arretrato è uno degli aspetti fondamentali per vincere un campionato ma questo da solo non basta perché serve il contributo di tutti gli altri reparti. Un altro aspetto molto importante riguarda poi la duttilità della squadra nell’interpretare più moduli di gioco e la bravura dell’allenatore nel saper individuare lo schema in base alle varie situazioni, perché alcune volte bisogna modificare il piano iniziale per riuscire a trovare il bandolo della matassa”.

“Per esempio dal 4-3-3 si può passare al 4-2-3-1, 4-2-4, 4-4-2, 3-5-2 e così via. Il mister deve essere bravo a saper leggere le situazioni e nello scegliere gli interpreti più adatti da inserire al momento giusto. Considerando i risultati credo che in questo momento tutti questi aspetti stiano funzionando alla perfezione, per cui la grande qualità dei singoli pian pianino sta venendo fuori con alcuni elementi che stanno riuscendo veramente a fare la differenza ma spero che, con il passare delle settimane, il gioco possa migliorare anche sul piano corale.

A proposito della tua ultima considerazione, tanti giocatori etnei sono risultati decisivi entrando dalla panchina. Merito più delle intuizioni di mister Ferraro o di una rosa molto ampia specialmente nel reparto avanzato?

In realtà entrambe. Avendo a disposizione una rosa come quella del Catania, molto profonda, ben assortita e di grande qualità è chiaro che se un elemento in campo non gira alla perfezione o magari ha una giornata no chiami un qualsiasi altro interprete seduto in panchina che ti può rivoluzionare completamente la sfida. Quest’anno il team rossazzurro ha una rosa composta quasi esclusivamente da titolari cosicché chi sta in panchina potrebbe tranquillamente giocare in campo sin dal primo minuto e viceversa”.

“Questa sana competizione non può che far bene alla squadra perché aiuta a tenere tutti sulle spine in modo tale che nessuno possa sentirsi sicuro del posto abbassando così la tensione. Quando si parla di vincere un campionato, oltre al gioco, all’equilibrio ed al rendimento dei vari reparti, uno degli aspetti più significativi è proprio il possedimento di una panchina lunga e di qualità che sappia incidere al momento opportuno. Poi è chiaro che anche l’allenatore deve metterci le proprie competenze ed intuizioni e mister Ferraro mi sembra in tal senso una persona molto preparata, umile e competente. Lui è venuto ad allenare in una piazza così importante ed impegnativa per cui sono sicuro che metterà tutto se stesso in questa avventura trasmettendo quelli che sono non soltanto le proprie idee tecnico-tattiche ma anche i propri valori”.

“Il passato ed il blasone ormai non contano più perché il Catania deve dimostrare sul campo di essere la squadra più forte centrando, a fine anno, la promozione diretta in Serie C. Poi per una concatenazione di fattori o di episodi si può anche perdere una battaglia ma l’importante è centrare l’obiettivo stagionale. Domenica si andrà a giocare una sfida molto delicata contro il Paternò per cui il Catania deve riuscire a superare anche questa difficoltà senza prendere l’impegno sotto gamba o lasciarsi distrarre ma rimanendo sempre umile, concentrato e determinato. Mi auguro di vero cuore che questi splendidi tifosi possano tornare, in pochissimo tempo, a farsi sentire, esultare ed urlare di gioia nei palcoscenici che questa città merita realmente perché la Serie D o C non appartengono certo al Catania.”

Si ringrazia Nino Leonardi per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.

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