Concluso il tour de force iniziale che ha permesso al Girone I, partito in ritardo a causa del “caso Giarre”, di riallinearsi alle altre divisioni della Serie D, si può già pensare di trarre un primo bilancio stagionale visto che il Catania ha disputato la prima metà delle gare del girone d’andata. Otto vittorie in otto partite è l’impressionante score del team rossazzurro che però ha ancora la voglia ed il desiderio di continuare a macinare punti nel tentativo di realizzare, nei confronti delle inseguitrici, quel solco definitivo ed invalicabile che dovrà portare l’Elefante, nel più breve tempo possibile, a festeggiare l’aritmetica promozione in Serie C.
La squadra di mister Ferraro è un vero e proprio rullo compressore, in grado di colpire gli avversari in qualsiasi momento. 21 gol fatti (Miglior Attacco) e soltanto 3 subiti (Miglior Difesa) sono dei numeri pazzeschi, in grado di testimoniare la forza e la compattezza di un gruppo capace di sbloccare a proprio piacimento il punteggio senza correre quasi mai grossi pericoli. Con una media di 2,63 marcature a partita e soltanto 0,38 incassate, la squadra etnea in questo momento non sembra davvero avere rivali, dando l’impressione di essere “un’Invicibile Armata” capace di poter realizzare un’impresa assolutamente unica ed irripetibile.
Nel corso di queste prime otto partite non sempre il gioco è stato spumeggiante; tuttavia quando una squadra riesce a vincere pur senza brillare significa che ha raggiunto una maturità ed una consapevolezza tali da riuscire a colpire gli avversari proprio nel momento giusto, sfiancandoli ed aggirando qualsiasi ostacolo pur di arrivare al bersaglio grosso. Esistono però diverse attenuanti a questa valutazione, in primis il fatto che pochissime squadre hanno realmente provato a giocarsi la partita a viso aperto, preferendo invece una tattica molto più attendista fatta esclusivamente di barricate e difesa ad oltranza. Nonostante questa difficoltà la squadra rossazzurra ha sempre portato a casa i tre punti.
Merito di un allenatore perfettamente in grado di saper leggere la partita azzeccando i cambi da inserire proprio nel momento più opportuno. Non è un caso dunque se 10 delle reti totali siglate dal Catania porti proprio la firma di un subentrato. L’emblema di questa grande capacità gestionale è raffigurata dall’ex Latina Jefferson, capace di innalzarsi a capocannoniere della squadra siglando quattro reti proprio da subentrato. La forza di una squadra si misura anche dalla bontà della propria panchina dunque, a tal riguardo, il Catania può contare sulla rosa più forte e meglio assortita di tutto il girone.
Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la capacità dell’Elefante di andare in gol con diversi uomini. Azioni manovrate, inserimenti, calci da fermo e tiri da fuori sono tutte armi usate dagli etnei per colpire gli avversari, dunque non è un caso che il Catania sia, nel Girone I, la squadra con il maggior numero di marcatori. 11 gli uomini di mister Ferraro già andati in gol, con i soli Litteri e Chiarella (attualmente infortunati) rimasti a secco per ciò concerne il parco attaccanti.
Sembrano quasi immense le potenzialità della squadra rossazzura che, per il momento, non è mai passata in svantaggio riuscendo sempre a sbloccare per prima il parziale e subendo il gol del momentaneo pareggio soltanto in due circostanze: contro il San Luca (su rigore) e la Mariglianese.
Un altro dato molto emblematico riguarda l’intervallo temporale delle marcature, con il Catania che predilige colpire soprattutto nel corso dei secondi quarantacinque minuti (13 reti). In particolar modo gli etnei si rivelano assolutamente letali sia ad inizio secondo tempo (4 gol entro il minuto 60) che nella parte conclusiva del match (7 dopo il 75’), mettendo così una seria ipotetica sul conseguimento del risultato finale.
Come sempre però la palla è rotonda, dunque non si dovrà mai abbassare la guardia o dare per scontata la vittoria.
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