Il giornalista Alessandro Vagliasindi, su Telecolor, nel corso della trasmissione ‘Corner’ analizza la vittoria del Catania conseguita contro il San Luca e riflette sulle squadre in lotta per il vertice in questa fase iniziale del campionato:
“I più giovani possono avere avvertito la pressione di giocare in quella cornice di pubblico per la maggior parte di loro assolutamente inedita. Questo è un aspetto che andava misurato ieri e andrà misurato in altre circostanze, perchè un conto è giocare – con tutto il rispetto – a Ragusa e un conto è giocare al Massimino davanti a 15mila spettatori”.
“Dal punto di vista tecnico-tattico la cosa più evidente è che questa squadra ancora – non può essere diversamente – ha un deficit di condizione atletica, essendo stata costruita con ritardo non per colpa ovviamente della dirigenza, assemblata pezzo per pezzo, settimana dopo settimana, e che quindi adesso cerca un’omogeneità di condizione che al momento non c’è. Chiarella è in condizione, probabilmente per le caratteristiche morfologiche. E’ un giocatore brevilineo, ha già la velocità, lo scatto, il cambio di direzione. Ed è stato effettivamente la spina nel fianco del San Luca per quasi tutta la partita. Mentre altri giocatori, ad esempio De Luca, questa condizione non ce l’hanno”.
“E allora l’avversario di turno, con l’arbitro – assolutamente non all’altezza – che non espelle per benevolenza il terzino Favasuli, resta in partita e gioca anche sulla pressione mentale del Catania che non riesce a chiudere la partita. Sottolineiamo però la capacità di tenere mentalmente fino alla fine, perchè sull’1-1 era sceso il gelo al Massimino e non era assolutamente scontato che il Catania riuscisse a rimettere sotto il San Luca con questo deficit di condizione atletica. Poi l’ingresso di Russotto ha dato alla squadra un’altra importante opzione in termini di movimento senza palla, inventiva, personalità. Lì c’è stata la frazione di secondo tempo migliore del Catania che si è protratta fino alla concessione del rigore. Ci sono dunque aspetti positivi ma anche quelli che danno un segno meno da rivedere tra qualche settimana quando, ripeto, la condizione atletica – che la dà soprattuto la partita – sarà tarata in misura omogenea in tutti i componenti del gruppo”.
“Questo campionato sta dicendo che c’è un grande equilibrio, un livellamento frutto anche dell’avvio di stagione che mette le squadre in situazioni di carattere generale diverse rispetto a quello che sarà il prosieguo del campionato. Lo stesso Lamezia ha vinto solo nel recupero a Castrovillari, la Vibonese ha faticato molto in casa con il Licata, il Real Aversa ha vinto di misura. In questo momento le quattro capoliste del campionato hanno fatto 6 punti ma tutte con fatica, almeno per quanto riguarda la giornata di mercoledì. Per il Catania fare un campionato di vertice da subito sarebbe la condizione ottimale per compensare questi piccoli deficit con il pieno di autostima e morale, mettendo il torneo nei giusti binari. Il vero Catania secondo me lo vedremo tra un mese e mezzo”.
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