L’EDITORIALE – Catania, stimoli e responsabilità. Finalmente una società che lavora per vincere

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Quanto ci è mancato vedere la Catania calcistica così piena di aspettative ed entusiasmo! La fase è ancora primordiale, il via al campionato fornirà le vere indicazioni utili circa le potenzialità della squadra in ottica promozione. Ma le premesse sono buone, dettate da un’intesa crescente tra i componenti del gruppo di lavoro rossazzurro e la capacità dei dirigenti di creare un ambiente frizzante, capace di stimolare la tifoseria e gli ambienti attorno alla squadra, e al tempo stesso ovattarla al fine di lavorare serenamente.

Ingredienti figli di un’attenzione sottile e sostanziale ai temi del calcio. Sotto l’Etna ci si era dimenticati di come una dirigenza potesse lavorare per vincere. Organizzazione e, soprattutto, potenzialità economica. Il Catania, oggi, ha potere contrattuale e un blasone che fa da croce e delizia. Da una parte essere il Catania è uno stimolo, dall’altra una grande responsabilità.

Mister e squadra sembra l’abbiano assorbita a dovere, del resto sapevano bene che venire in Sicilia adesso significava darsi un’opportunità più unica che rara per le proprie carriere e per le proprie vite. La città etnea ha cambiato l’esistenza di tanti calciatori, allenatori e dirigenti che vi sono transitati, alcuni sono anche rimasti. Arrivare adesso, significa giungere nel momento in cui si deve risalire la china: esiste solo un risultato per questa stagione sportiva, ovvero la promozione in Serie C.

Non si vince in automatico perché ci si chiama Catania, ma proprio perché ci si chiama Catania ogni partita sarà una finale da giocare con le unghie e con i denti, per non fallire un obiettivo alla portata sia del proprio nome, che delle potenzialità sulla carta dell’organico costruito.

Un organico bene assortito, uomini veri, capaci di accendere nei tifosi quello spirito combattivo (sportivo) che certamente animerà tutto il torneo, un Girone I che aspetta Catania, una realtà che poco ha a che fare con la categoria.

I dati della campagna abbonamenti non sorprendono. Curva nord esaurita, altri settori presi d’assalto: tutti vogliono assistere a questa rinascita, e Ross Pelligra coltiva una speranza, vedere allo stadio tante famiglie a godersi lo spettacolo.

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