L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna
Catania-San Luca sarà la gara storica, quella di una nuova era. “L’inizio di una possibile scalata verso le categorie perdute malamente o non riconquistate”. Si gioca con lo stadio stracolmo “ed è una logica, meravigliosa conseguenza di un amore che i tifosi non hanno mai messo da parte di fronte alla prospettiva di sostenere una squadra rossazzurra, figlia della matricola 11700. Sul manto epico in cui, evocando soltanto gli anni recenti, hanno messo piede e dato spettacolo Lodi, Biagianti, Papu, Maxi, Barrientos, Bergessio e tanti altri ancora, ecco entrare il Catania SSD”. Dalla porta principale.
“Perchè l’affetto che in poche settimane ha conquistato la squadra è tradotto in cifre da record assoluto per la D. Cifre che molti club di B e qualcuno di A non ha mai raggiunto. Il lavoro del gruppo Pelligra è entrato dritto nel cuore dei tifosi: poche parole, i giusti movimenti sul mercato, una campagna tesseramento che ha riscosso consensi e adesioni”.
Pelligra, ieri tornato in città, di tempo non ne ha mai perso. Creando “un meccanismo che funziona”, con un gruppo dirigenziale capace di condurre “la macchina Catania SSD alle porte di un esordio casalingo che – come si augura il patron – dovrebbe diventare una festa popolare. I tifosi hanno vinto già. Non è populismo, non sono frasi gettate in pasto al pubblico per ottenere consensi. Diecimila abbonati chi li fa in Serie D? E in C? Chi riempie lo stadio alla prima uscita stagionale contro il rispettabile San Luca?”.
“Catania è una città che “vive drammi economici, incassa scossoni politici di rara gravità, deve convivere con immondizia e malavita. Riesce a gestire il settore del turismo con la voglia e la prospettiva di migliorare offrendo il lato incantevole di se stessa. Poi c’è il pallone. E di fronte alla prospettiva di successo il resto può andare al diavolo almeno per 90 minuti. Quelli di stasera”.
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