L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna
Il 9 aprile scorso “fu la data ultima di un percorso vissuto dolorosamente in apnea tra fallimenti, umiliazione, promesse, 587 transazioni, i milioni di debiti accumulati, i passaggi di proprietà paventati e poi non portati a termine, le false promesse di risalita, i tentativi di approdare in B andati a vuoto – si legge -. E, poi, quello spreco della stagione scorsa: con Baldini al timone, Pellegrino direttore spesso troppo sottovalutato, con una squadra che schierava Greco, l’under 21 fresco di nomina Moro, il Catania avrebbe potuto fare faville”. Adesso però il momento sembra cambiato. “Le premesse sono solide e non certo da traghettatori”. Ross Pelligra “si vuole radicare sul territorio, investire, risanare, anche nei dintorni del ‘Massimino’. Non pensiate sia arrivato lo zio d’Australia che regala o sperpera soldi a destra e manca. Gli investimenti ci saranno se ne varrà la pena e riguarderanno lo sport e anche la città. Con professionalità e lungimiranza”. Oggi si apre “un corso nuovo, inedito. Come inedita è la matricola di un Catania figlio dello storico club cancellato da errori compiuti in passato”.
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