L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna
Attesa per il nuovo progetto rossazzurro destinato a riempire il “Massimino” come ai vecchi tempi. “Il giorno della rinascita, quella fatta di bandiere ed entusiasmo, è già stato vissuto ed assimilato lo scorso 24 giugno, data scolpita nella memoria recente dei tifosi rossazzurri con l’identificazione di un nuovo progetto e nuovo proprietario”. La fase a cui si appresta ad entrare il Catania è, oggi, ben diversa. Venerdì, infatti, sarà svelata la Campagna Abbonamenti 2022/23, “aspetto che da settimane racchiude le maggiori attenzioni dei tifosi. Si attende di scoprire cosa bolle in pentola e conoscere la prima risposta della piazza (le premesse sono altisonanti)”.
Viene fatto un parallelismo con le realtà realtà sportive che, in seguito ad un fallimento societario, sono ripartite dal dilettantismo. Citando i record che abbiamo già evidenziato le scorse settimane: quello del Palermo, rinato con la proprietà Mirri-Di Piazza all’alba della stagione 2019/20 quando furono 10.446 le tessere vendute “per quello che ad oggi è riconosciuto come il record italiano per la Serie D, detenuto fino al 2017 dal Parma dell’attuale Direttore Generale etneo Luca Carra, che si fermò a 10.089”.
Grella ha già lanciato “il ‘guanto di sfida’ ai rosanero, confidando in un boom tale da disintegrare ogni precedente primato”. Prima del boom palermitano, rimanendo nel meridione, “un altro esempio degno di menzione per l’immediato ritorno nel giro di pochi mesi tra i professionisti è quello del Bari, risorto nel 2018” con la famiglia De Laurentiis chiudendo a quota 7.806 abbonamenti, “numeri decisamente inferiori alle aspettative. La B arrivò solo due anni dopo quanto pronostico, nonostante ingemmi somme spese per l’organico”.
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