Pino Rigoli, doppio ex di Ragusa e Catania, si sofferma ai microfoni di Telecolor sulle insidie del campionato di Serie D ed in modo particolare sulla squadra rossazzurra, favorita principale per la vittoria del girone I:
“Le sensazioni sono positive perchè stanno badando più alla sostanza che alle chiacchiere, questo Catania mi sembra una società votata al fare e non al dire. Stanno facendo dei grossi investimenti mettendo delle figure qualificate nei punti strategici. Hanno allestito una squadra di assoluto valore con giocatori che possono giocare a vincere in Lega Pro, soprattutto nel reparto offensivo. Hanno creato un mix di giocatori che possono soddisfare le esigenze di ogni partita. Per il potenziale di cui il Catania dispone è giusto lavorare su più sistemi di gioco e penso che il 4-3-3 e il 4-2-3-1 ben si sposino con le caratteristiche dei giocatori. Lodi, poi, personalmente lo farei giocare sempre perchè difficilmente trovi calciatori che garantiscono certe letture di gioco. La velocità di pensiero permette a Lodi di vedere prima degli altri le giocate, e di riuscire a realizzarle”.
“Sancataldese-Catania? Ho visto gli highlights di quella partita. Per le occasioni prodotte il Catania avrebbe potuto realizzare un paio di gol ma è mancata la lucidità, in quella fase però la preparazione era partita con notevole ritardo rispetto alle altre quindi ci stava che venisse a mancare un pò di brillantezza. In D ci sono delle grosse difficoltà perchè non trovi terreni adeguati alla qualità del Catania in tuti i campi e devono giocare 4 under, quindi quasi il 40% dei giocatori di movimento. Un certo peso gli under ce l’hanno ma i giovani di cui si è dotato il Catania ritengo siano adeguati alle potenzialità degli over”.
“Si nota una grande positività nell’ambiente, la città sta rispondendo alla grande dopo anni di grande incertezza nell’utimo periodo. Ma il Catania lo zoccolo duro lo ha sempre avuto. C’è un rinnovato entusiasmo perchè le prospettive sono importanti, la società sta operando con concretezza ed è giusto fare notare questo entusiasmo alla dirigenza, sapendo però che poi il testimone passa al campo, il giudice massimo. I campionati non ci vincono nelle prime 10 partite, ma a marzo-aprile. Bisogna avere anche i momenti di assestamento, ci possono essere anche dei periodi negativi e là bisogna farsi trovare pronti. Non vinci automaticamente perchè ti chiami Catania ma, ripeto, la rosa è attrezzata per vincere il campionato e hanno inserito dei tasselli importanti per una gestione che guarda avanti negli anni”.
“Quali saranno le principali avversarie? Sulla base dei nomi, il Catania ha una spanna in più rispetto alle altre, poi naturalmente c’è da confontarsi con una categoria difficili. Il Trapani ha allestito un organico di livello, la Vibonese è una società ben strutturata con un allenatore importante che dirà la sua, ma il Catania deve tenere a debita distanza soprattutto Lamezia e Trapani, poi uscirà fuori qualche altra squadra”.
“Fa bene al movimento calcistico siciliano che il Catania giochi le prime partite fuori casa a Ragusa e Licata, anche se prima o poi le devi affrontare uttte. Ragusa e Licata hanno allestito delle buone squadre, non hanno l’obiettivo di vincere il campionato ma sono pur sempre formazioni da prendere in grande considerazione. A Ragusa c’è tanto entusiasmo, gli azzurri sono una neo promossa e da qualche anno mancava il calcio più importante, la dirigenza è abbastanza ambiziosa e motivata, ritengo che la squadra iblea venderà cara la pelle. Come del resto il Licata che con l’avvento di Massimino ha costruito sempre squadre abbastanza importanti lanciando dei giovani interessanti, alcuni dei quali oggi giocano tra i professionisti”.
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