Nelle prossime ore allo stadio “Angelo Massimino” si festeggerà la presentazione del Catania SSD. Intanto però si avvicina anche l’esordio in campionato e l’avvocato Giuseppe Rapisarda, tifoso ed opinionista vicino alle vicende del Catania, sottolinea sui social che sarà di fondamentale importanza evitare distrazioni:
“L’errore è quello di credersi arrivati quando ancora si deve partire. Pensare che tutto è stato fatto quando c’è ancora l’intero da compiersi. Più che una festa sarebbe stato preferibile un rito tribale per guardarsi negli occhi e farsi coraggio l’uno con l’altro. La D è una palude, una sabbia mobile dove sbaglia chi pensa di andare vestito elegante, magari con giacca e cravatta senza mai avere la necessità di lottare nel fango sporcando corpo ed anima per uscirne non solo vivo ma vittorioso. Assistiamo ad una “fantastica” corsa, sgomitando a più non posso, un clima festivo da saldi di fine stagione. Riciclati, raccomandati, neofiti della prima o ultima ora a cercare evidenze edun posto al sole della notorietà. Il Catania non funziona così. Appartiene a chi lo ama. Solo a chi lo ama. È, è stato, sarà sempre, sacrificio, dedizione, mai sorrisi di etichetta. Il Catania non celebra ma si celebra. Tifando quando tantissimi sono distratti altrove”.
“La stagione reale con l’inverno deve ancora arrivare e verranno i giorni con pioggia, grandine e vento… Li conterà esserci, a mani nude, cuore in gola, fame e sete di vittoria… Senza imbellettamenti, che siamo in D, tra i dilettanti e per chi ancora non lo avesse capito, ci attende l’inferno pronto a rosolarci in certezze di carta… La vera e prima festa resta vincere a Ragusa. Guai a distrarci. Guai”.
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