AMARCORD: cenni di storia sullo stadio “Angelo Massimino”, teatro delle partite del Catania

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Lo stadio “Angelo Massimino” si appresta ad ospitare le partite del Catania SSD per la stagione 2022/23. Dopo anni bui per il popolo rossazzurro, finalmente lo storico impianto sportivo etneo tornerà ad essere traboccante di tifo, calore e passione. L’entusiasmo è palpabile, la voglia di rinascita è tanta. Adesso si attende l’aumento della capienza per consentire al maggior numero possibile di tifosi di accedervi. Ne approfittiamo per evidenziare alcuni cenni di storia dello stadio situato nel quartiere Cibali e dedicato dal 2002 al Presidentissimo, che guidò i rossazzurri a più riprese tra il 1969 e il 1996.

È stato anche lo stadio dell’Atletico Catania e della Jolly Componibili Catania, la squadra di calcio femminile che ha vinto lo scudetto 1978. Fu costruito dal 1935 su progetto dell’architetto Raffaele Leone per conto della ditta di proprietà dell’ingegnere Antonio Ferro e inaugurato il 28 novembre del 1937 in occasione della partita di Serie C tra ACF Catania e il Foggia, che si concluse 1-0 per i padroni di casa. Battezzato Cibali (e soprannominato “stadio dei ventimila”), nel 1941 fu dedicato a Italo Balbo, salvo poi riassumere il primo nome alla caduta del fascismo.

Sin dal 1960, dopo la seconda promozione in Serie A, la dirigenza del Catania avanza l’ipotesi di lasciare l’impianto per costruire un nuovo stadio in località Pantano d’Arci a causa della pista d’atletica che impediva e, ancora oggi, impedisce una visione perfetta della partita. Il 4 giugno 1961 lo stadio è stato teatro dell’espressione divenuta celebre «Clamoroso al Cibali!», quando il commentatore Sandro Ciotti parlò così a proposito della vittoria del Catania sull’Inter di Helenio Herrera.

Ristrutturato nel 1991 e poi nel 1997, tra gli eventi più importanti ha ospitato due partite della Nazionale (nel 1998 contro la Slovacchia e nel 2002 contro gli Stati Uniti), alcune gare di vari sport, la manifestazione di chiusura delle Universiadi estive del 1997 e le gare principali dei Giochi Mondiali Militari nel 2003. E’ dotato di pista d’atletica a 8 corsie, di un campo di allenamento (il Cibalino), un campo di pallavolo (il PalaSpedini, dove giocarono sia la Paoletti che l’Alidea, che hanno vinto rispettivamente lo scudetto maschile e femminile di pallavolo), un campo di pallacanestro (il PalaSpedini esterno) e vari uffici. Dalla stagione sportiva 2008-2009 è dotato di videotabellone elettronico.

Nell’estate 2013 il Massimino subisce un primo intervento di restyling: vengono interrate le due panchine, realizzati cinque Sky box al centro della tribuna A e due aree ristorante. Diverse sono le versioni sulla capienza attuale dello stadio. Dopo l’ultima ristrutturazione, con l’aggiunta del settore ospiti e il rifacimento della Curva Sud, si sono perse molte zone utili (negli anni sessanta, in Serie A, si arrivava ad ospitare 40.000 tifosi sugli spalti). Si ritiene che in seguito ai prossimi lavori di restyling che verranno effettuati,  lo stadio possa arrivare a contenere un numero massimo di poco più di 20mila spettatori, ma la capienza attuale è di 9.700 unità (dovrebbe essere raddoppiata nei prossimi giorni dalla Commissione di Vigilanza).

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