Curiosa intervista rilasciata qualche anno fa da Gianluca Litteri al Corriere dello Sport, quando militava tra le fila del Cittadella. Ne riportiamo di seguito un estratto:
“Mi chiamano “mbare”, compare, come i miei amici siciliani del quartiere Civita, dove sono cresciuto. Sono di Catania, ma amo le canzoni napoletane. A tavola mi piace tantissimo la pasta alla Norma. La ricetta? Pomodoro, aglio, melanzane fritte, ricotta salata, basilico (a cucinarla pensa Deborah, sua moglie, stesse radici). Il pregio? La determinazione. Il difetto? Sono un po’ sbadato. La squadra del cuore? In realtà, sono due: il Catania e il Napoli. Quando fui scoperto sui campi della serie D nel 2006 dagli osservatori di Massimo Moratti? Intorno al periodo di Natale, i dirigenti del Giarre mi fecero sapere che due collaboratori dell’Inter avevano cominciato a seguirmi. Fu una grande gioia, un’emozione immensa. Io ho cominciato a giocare da bambino nel San Pio X, una piccola squadra di periferia, a Catania. Non dimentico l’affetto ricevuto da tante persone che ho conosciuto nel mio ambiente. Consigli, suggerimenti, passione: il primo allenatore è stato Calarco, nel San Pio X. La salite non sono mancate, nessuno mi ha regalato niente”.
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