Prime parole da allenatore del Catania per Giovanni Ferraro, reduce dalla stagione trionfale vissuta a Giugliano. Il mister si presenta particolarmente motivato in vista della stagione 2022/23:
“Ringrazio la società, il Presidente Pelligra, il Vice Presidente Grella, il Direttore Laneri, il Direttore Generale Carra e Giovanni Caniglia. Il mio staff è stato scelto per portare il Catania tra i professionisti, abbiamo un ruolo di responsabilità. In base alla rosa che verrà allestita farò in modo di mettere i calciatori nelle condizioni migliori di esprimersi. Poi decideremo il modulo da adottare. Mi adatto molto ai calciatori. Chiunque venga a Catania capirà il motivo per cui siamo qua e le responsabilità di ognuno di noi. Under? Li prenderemo a prescindere dai ruoli. Allestiremo una rosa completa, tenendo conto anche di infortuni e squalifiche che potranno capitare lungo il percorso. Saremo pronti per affrontare questo tipo di problematiche con la giusta mentalità. Catania è una piazza importante, con un pubblico che trasporta le emozioni di ognuno di noi. Il Catania ha giocato in Serie A ma oggi milita in D e tutte le squadre cercheranno di fare la partita per batterci. Serviranno le motivazioni giuste in ogni singolo componente della nostra rosa”.
“Vengo da un percorso da allenatore che ha fatto diversi anni in Serie D, dovremo avere uno spirito di adattamento sia in casa che fuori. Rappresentando questi colori bisogna essere consapevoli di quello che faremo, non sbagliando l’approccio. Qui si lavora per il Catania, per un campionato importante da vincere, lungo e faticoso, che non si vince a gennaio ma a maggio. Questa categoria l’ho fatta anche da calciatore. So le gare che ci aspettano in Sicilia, in Calabria, la forza delle avversarie campane. Lavorando in settimana tutti uniti, stampa, società e tifosi, con un pensiero unico di squadra raggiungeremo il nostro obiettivo”.
“Da quando sono qua la società mi ha subito trasmesso grande passione. C’è un progetto importante, questa per me rappresenta una grande chance e farò di tutto per essere apprezzato dalla piazza, consapevole che sarà sempre il campo a giudicarci. Per creare una mentalità vincente è fondamentale l’unione d’intenti, che tutti ragioniamo con la stessa testa. L’unico obiettivo è la maglia del Catania. Sudarla, onorarla, portando i tifosi dalla nostra parte. E’ fondamentale il gruppo, sentirsi parte integrante di questo progetto, anche chi partirà dalla panchina. A maggior ragione con cinque cambi a disposizione. Nel mio percorso ho allenato tanti giocatori, li ringrazio per i risultati ottenuti e che mi hanno portato fin qui. Allenare Catania è un punto di partenza per me e darò tutto il mio contributo per la responsabilità che mi è stata data”.
“Avere tante persone di valore al tuo fianco è fondamentale, vedi Biagianti con un passato importante da calciatore. Questo è un momento di crescita per me, devo adattarmi alla mentalità della città, alle abitudini della città. E dovremo essere bravi nel presente per raccogliere i frutti nel futuro. Allo scopo di affrontare nel migliore dei modi questo campionato, conterà molto l’intensità degli allenamenti, la voglia di arrivare in campo e di farlo con il sorriso. Questo è importante, perché come in qualsiasi ambiente di lavoro se lo fai con entusiasmo e voglia diventa tutto più facile. Se io mi sento motivato ed ho energia, la squadra avverte il mio stato d’animo. Lo staff è di prima scelta, io sarò meno stanco fisicamente e più lucido mentalmente nel fare le scelte e sbagliare meno possibile”.
“Oggi alleno il Catania, vuol dire che qualcosa sono riuscito a fare in carriera. Il Direttore Laneri ricorderà quando a Vico Equense il Siracusa perse 3-1 (ma il campionato lo vinse il Siracusa, come sottolineato ironicamente dallo stesso Laneri). Vogliamo arrivare alla domenica con la massima determinazione, quello che faremo la domenica dovrà essere frutto del lavoro settimanale. Social? Personalmente non mi piace tanto essere social, il profilo lo utilizza mia figlia. Penso che conti il campo, vincere, ottenere risultati. A Giugliano il pubblico si chiedeva perché non venissi sotto la Curva a festeggiare le vittorie. Io risposi che lo avrei fatto solo a fine campionato. Sono dell’idea che l’allenatore non debba farsi prendere troppo emotivamente, consapevole che dopo una vittoria ci sono altre partite da giocare. Le emozioni le tengo dentro di me”.
“Per vincere un campionato devi farlo attraverso il gioco. Poi ci sta che la squadra non sia brillante in determinate occasioni ma, alla lunga, se non hai idee i risultati non arrivano. Dobbiamo essere concentrati sul lavoro, ordinati e pronti a trasferire una mentalità vincente per riportare il Catania tra i professionisti. Adesso è importante fare gruppo, mettere forza, resistenza nei calciatori, creare coesione all’interno dello staff tecnico, medico e societario. Under? Non esistono preferenze da parte mia nei ruoli degli Under. Esistono i giocatori forti, più forti li prendiamo e meglio è. A prescindere dal ruolo. A volte un Over trova meno spazio perché in quella determinata partita preferisco un Under”.
“Lodi? Non ha bisogno di presentazioni, la sua carriera parla da sola. Giocatore importante per il Catania, io come allenatore devo farlo sentire partecipe all’interno del progetto. Se vestiranno la maglia rossazzurra anche elementi che ho allenato a Giugliano? A me non piace essere etichettato come l’allenatore che si porta dietro i propri calciatori. Per il momento non ci sono richieste, poi ci sta che il calciatore venga e possa far parte della causa del Catania. Eventuali suggerimenti li invio alla dirigenza. Se qualcuno è bravo, verrà per dare il proprio contributo”.
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