Sono passati quindici anni da quel 27 maggio 2007 che sancì la permanenza del Catania in Serie A, contro il Chievo a Bologna. Uno degli eroi fu certamente Fausto Rossini, autore del momentaneo 1-0. Oggi l’ex attaccante rossazzurro ama ancora il calcio ma si occupa professionalmente di altro, gestendo un’azienda di cosmetici con la moglie. Di questo e altro ha parlato in un’intervista concessa a ilposticipo.it:
“Ho guidato per quattro mesi gli Allievi della Trevigliese, una squadra dilettante nei dintorni di Bergamo. Mi ha voluto il responsabile degli allenatori Ernesto Modanesi che conoscevo dalle giovanili dell’Atalanta. Sul campo è andata benissimo: ricordo che eravamo terzi in classifica con la migliore difesa del campionato. Purtroppo c’erano mancanze a livello organizzativo e questo mi ha spinto a lasciare. Nel frattempo stava prendendo piede l’azienda con mia moglie, ho scelto quello che mi dava più certezze. Aprendo un ramo tutto nostro dedicato alle mani e alle unghie. Abbiamo cominciato da zero, intensificando la distribuzione all’estero e in Italia servendo centri estetici. Esistono un nostro sito e-commerce e un negozio a Como, l’unico rimasto”.
“Il mio distacco dal calcio non è stato terrificante. Mi mancano la partita e lo spogliatoio, il gioco e il pubblico. Tutto il resto non mi manca per niente. Quale partita mi è rimasta nel cuore? Milan-Atalanta del 2 marzo 2003 quando ho segnato una doppietta a San Siro nel giorno del mio compleanno. Ricordo di aver fatto il gol numero 2000 nella storia della Sampdoria e poi la storica salvezza del Catania con la mia rete al Chievo nel campo neutro di Bologna”.
“Mia carriera è stata condizionata dagli infortuni? Penso di sì, lo dico senza presunzione. Senza i problemi fisici la mia carriera sarebbe stata diversa. Un po’ di rammarico c’è. Però non mi lamento. Mi sono tolto tante soddisfazioni, mi sono divertito un sacco e rifarei tutto quello che ho fatto. Se in futuro potrei tornare ad allenare? Non lo escludo, però è molto difficile perché sono fuori dal giro quasi da dieci anni. Bisogna restare attaccati all’ambiente dopo aver smesso. Se ho un hobby a parte seguire il calcio? Mi rilasso guardando film e serie tv. La mia attività principale è stare dietro alle bambine. Sono rientrato da Londra dove la più grande ha fatto uno stage nel mondo del musical. La più piccola ha 6 anni e gioca a tennis. Passo il mio tempo libero con loro”.
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