Contattato dalla nostra redazione, l’ex attaccante del Catania Gianvito Plasmati ha espresso il proprio parere in merito all’arrivo di Ross Pelligra ed al progetto che il tycoon siculo-australiano ha in mente per il Catania SSD e la città etnea. Riflettori puntati anche sui possibili ritorni di molti ex rossazzurri.
Gianvito, il Catania è ripartito da Ross Pelligra. Ti aspettavi l’arrivo di un imprenditore così importante?
“Me lo auguravo con tutto il cuore perché Catania merita di ripartire da una proprietà seria, forte e che abbia la voglia, l’intenzione e la possibilità di programmare. Anche se vincere non è mai semplice o scontato, spero e credo che questa nuova proprietà realizzerà un percorso vincente nel più breve tempo possibile, permettendo così al Catania di ritornare in palcoscenici molto più consoni alla storia del club ed alla sua città.”
Ti piace il progetto di rilancio imbastito dal tycoon australiano?
“Il progetto, che non riguarda solo l’ambito sportivo, mi piace moltissimo anche se è davvero parecchio ambizioso. Per rendere possibile e fattibile un programma del genere sarà necessario impiegare non soltanto cospicue risorse economiche ma anche umane, inserendo nella società persone serie, capaci, competenti e professionali. Questi requisiti sono aspetti fondamentali per qualsiasi società che abbia voglia di rilanciarsi nel medio-lungo periodo. Se invece l’obiettivo è semplicemente quello di vivacchiare o vivere alla giornata senza un minimo di programmazione allora si può tranquillamente fare a meno di tutto questo. Considerando però l’organigramma societario e le intenzioni dell’attuale proprietà ritengo che l’obiettivo reale sia quello di ridare lustro al club etneo, facendo ritornare il Catania Calcio un punto di riferimento sportivo non soltanto per tutta la Sicilia ma anche per l’intera penisola.”
A tal proposito, ti convincono le figure professionali poste all’interno del nuovo Catania?
“Assolutamente sì. Carra e Laneri sono delle figure di grandissimo livello anche se ancora devono prendere contatto con la città e farsi conoscere. Sono dei professionisti esemplari che potranno dare tanto al Catania. In merito alla scelta del nuovo allenatore (Giovanni Ferraro), che personalmente non conosco, spero vivamente che questa sia stata la decisione giusta per rilanciare il progetto tecnico della squadra. In ogni caso vorrei fare un grosso in bocca al lupo a tutti i professionisti del Catania SSD per il lavoro che dovranno compiere, compresa ovviamente la nuova società che dovrà sempre essere il punto fermo attorno al quale dovrà ruotare tutto.“
Credi che il ritorno di molti ex rossazzurri, sia in campo che fuori, possa aiutare il club nella scalata verso il calcio che conta?
“Io ho avuto modo di conoscere Marco Biagianti e lo reputo una persona serissima e molto a modo, per cui credo che potrà offrire un grosso supporto al club. Per ciò che riguarda il ritorno di altri ex dico che il fatto di aver già indossato la maglia del Catania non significa automaticamente che quel calciatore possa essere effettivamente un valore aggiunto. Bisognerà vedere su chi si vorrà puntare e se questi profili avranno le capacità e le competenze per poter dare una mano. Se questi requisiti non possono essere rispettati allora è inutile farsi prendere dall’emotività, dalla nostalgia e dalla storia passata ma sarebbe meglio virare su altri elementi. Francesco Lodi? Non lo conosco personalmente perché non abbiamo mai avuto modo di giocare assieme però da un punto di vista squisitamente tecnico non può assolutamente essere messo in discussione. Bisognerà vedere le sue condizioni fisiche per capire se in campo potrà essere utile ai rossazzurri oppure no. Se anche da questo punto di vista dovessero arrivare rassicurazioni ben venga il suo arrivo perché Lodi è senza alcun dubbio un lusso per la Serie D.”
Negli ultimi anni la risposta del pubblico sugli spalti è stata timida. Credi che quest’anno le cose andranno diversamente?
“Me lo auspico vivamente perché io mi ricordo che il pubblico etneo, con la sua presenza ed il suo calore, ha sempre rappresentato un valore aggiunto per il Catania. Sia da avversario che da calciatore degli etnei ho sempre ammirato il tifo rossazzurro per la passione e l’enorme attaccamento alla maglia ed ai colori, rappresentando il cosiddetto dodicesimo uomo. Purtroppo le vicissitudini societarie hanno un po’ scollato questo legame tra squadra e tifoseria ma dal mio punto di vista la rinascita del club passerà anche da un ritorno massiccio della tifoseria. Senza il proprio pubblico il Catania non potrà ripartire, pertanto mi auguro, ma sono fermamente convinto che ciò accada, che il popolo etneo possa riempire nuovamente il ‘Massimino’ e far sentire la propria vicinanza alla squadra.”
Si ringrazia Gianvito Plasmati per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.
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