Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com Raffaele Esposito, ex centrocampista del Catania durante la stagione ‘98/99 e attuale allenatore del Termoli (con trascorsi sulle panchine di Arezzo, Casertana e Potenza), ha esternato le proprie considerazioni relative all’operato della nuova dirigenza rossazzurra, alla decisione di affidare la squadra a mister Giovanni Ferraro e alcune scelte di mercato. Ha anche commentato le recenti dichiarazioni di Alfio Torrisi, tecnico del Trapani che ha paragonato il Catania SSD alla Juventus che militò in Serie B.
Mister, l’ultima volta che ci siamo sentiti era molto fiducioso riguardo alla manifestazione di interesse per la ripartenza del calcio rossazzurro. Adesso che il club etneo è nelle mani di Ross Pelligra crede che questa speranza si sia effettivamente concretizzata?
“Assolutamente si visto che si è creata una società totalmente nuova che è ripartita da zero. Nutro la massima fiducia nei confronti di questa proprietà che credo saprà risollevare le sorti del club incominciando, speriamo, già da quest’anno con la vittoria della Serie D. Uscire dalle sabbie mobili della quarta serie però non sarà semplice perché più si scende di categoria e più è complicato risalire tuttavia dai movimenti che sta materializzando questa nuova proprietà credo che il Catania sarà una delle grandi protagoniste del Girone I dando vita ad un campionato molto entusiasmante ed avvincente.”
Che ne pensa delle figure societarie poste al timone del Catania? Ritiene Che il DS Antonello Laneri ed il mister Giovanni Ferraro siano gli uomini giusti per guidare questo progetto di rinascita?
“Io conosco benissimo il direttore Laneri, professionista serio ed esemplare che ha fatto molto bene ovunque sia andato. A Siracusa ed Agrigento per esempio ha anche vinto il campionato di Serie D quindi è uno che vanta una conoscenza spiccata di questa categoria. A mio avviso lui è uno dei direttori sportivi più vincenti e preparati di tutta la quarta serie pertanto non ci sarebbe potuto essere profilo migliore come nuovo DS del Catania. Anche sulla scelta del mister non posso che essere soddisfatto visto che l’anno scorso Giovanni Ferraro ha fatto un lavoro eccezionale vincendo il campionato con il Giugliano. Spero e mi auguro con tutto il cuore che anche qui a Catania possa riconfermare tutto il buon lavoro svolto la stagione precedente mettendosi in gioco in una piazza che, con tutto il rispetto per i tifosi gialloblù, è molto più complicata ed esigente rispetto a Giugliano. Diciamo quindi che anche da questo punto di vista sono particolarmente fiducioso e credo che tutti i professionisti ingaggiati da questa società daranno il massimo svolgendo un ottimo lavoro.”
Il portiere è sicuramente uno dei ruoli calcistici più delicati in assoluto. Da allenatore di una formazione di Serie D (Termoli) condivide anche lei la scelta di puntare su un portiere Under oppure per il Catania sarebbe stato meglio ingaggiare un estremo difensore più esperto?
“Noi a Termoli abbiamo puntato soltanto su portieri Under però bisogna considerare che la nostra squadra non ha le aspettative, le ambizioni e le pressioni di una città come Catania. La nostra è una piazza che dà la possibilità di crescere, maturare ed aspettare un giovane mentre ai piedi dell’Etna è necessario ingaggiare dei giocatori molto più pronti. Se il DS Laneri ha deciso di puntare su due portieri giovani questi saranno assolutamente dei profili di prima fascia e di grandissimo livello che potranno fare la differenza sapendosi dimostrare all’altezza della situazione. Anche se persiste il vincolo relativo ai quattro under da dover schierare obbligatoriamente, per me vale sempre il principio del ‘gioca chi è più forte’. A me personalmente non importa se un atleta sia un classe ‘04, ‘88 o ‘99, l’importante è che sia forte ed in forma; per questo per esempio se in un determinato momento della stagione i giovani riescono ad offrirmi maggiori garanzie non avrei alcun problema a schierare dal primo minuto anche 6-7 under contemporaneamente.”
Alfio Torrisi, attuale allenatore del Trapani, ha paragonato il Catania alla Juventus che, nella stagione 2006/07, disputò il campionato di Serie B. Condivide anche lei questa visione o pensa che sia stata più che altro una tattica per aggiungere ulteriore pressione nei confronti della squadra e della piazza?
“In realtà credo entrambe le cose. Il Catania sicuramente sarà costretto a vincere un po’ come lo era la Juventus dell’epoca che però, nonostante un organico fuori categoria con gente come Del Piero e Buffon, non ebbe vita facile nel corso di quella stagione. Consequenzialmente quando scenderanno in campo anche i rossazzurri incontreranno le stesse difficoltà riscontrate dai bianconeri perché tutti gli avversari che si troveranno di fronte disputeranno la partita della vita nel tentativo di regalarsi una giornata di gloria. Tutti coloro che masticano di calcio comunque sanno bene che i campionati e le partite non si vincono prima ancora di scendere in campo per cui credo che le dichiarazioni del mister del Trapani siano state più che altro una sorta di pretattica volta a mettere ancora più pressione nei confronti della squadra rossazzurra e contemporaneamente alleggerire un po’ le aspettative sui granata. Non bisogna dimenticare infatti che anche Trapani è una piazza importante, che fino a poco tempo fa gareggiava e lottava in Serie B per ottenere un posto in massima serie. Anche dall’altra parte della Sicilia quindi credo abbiano delle ambizioni elevate anche se, da ex di entrambe le formazioni, posso dire che a Catania vi sono pressioni ed aspettative maggiori. Ripeto, credo che sia stato tutto un giochino mentale volto a lasciare la patata bollente nelle mani del Catania anche perché non credo proprio che a Trapani non abbiano la voglia, il desiderio e le intenzioni di vincere il campionato.”
Si ringrazia Raffaele Esposito per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.
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