CATANIA: la parola chiave si chiama “progettualità”. Prima la C, poi una rapida ascesa verso altri lidi

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Piani di sviluppo per milioni e milioni di dollari in Australia (e non solo) di una proprietà solida e dotata di importanti risorse finanziarie, pronta ad investire con oculatezza e lungimiranza anche a Catania. Se dici Pelligra, sono subito questi gli aspetti che saltano all’occhio. Non è un caso se la sessione estiva del calciomercato ha consegnato al tecnico rossazzurro Giovanni Ferraro una rosa composta da tanti giocatori anche di categoria superiore. Ma sarebbe riduttivo ricondurre ad una mera questione economica la base primaria attrattiva del programma del Presidente Ross Pelligra.

La vera chiave di tutto è la progettualità. Un termine fin troppo spesso abusato da realtà che, poi, non traducono nei fatti la volontà di programmare per bene il presente ma soprattutto il futuro. Pelligra è un imprenditore facoltoso, ma non certamente uno sprovveduto. Il suo, a Catania, rappresenta un investimento che porti a creare i presupposti per sviluppare una società economicamente sostenibile nel tempo, dotata di luce propria, con un gruppo di giocatori legati ad un progetto pluriennale.

Sabato abbiamo citato l’esempio di Filippo Lorenzini, difensore che si è vincolato al club firmando un contratto della durata di due anni ma con la possibilità di una estensione ulteriore dell’accordo in futuro. Tanti altri componenti della rosa seguono la medesima direzione, perché nelle idee del Catania SSD c’è chiaramente la volontà di portare avanti un piano di crescita di medio-lungo termine. Realizzando una struttura societaria forte, operando all’insegna della continuità, senza stravolgere organico e metodologie di lavoro negli anni a venire. Tutto questo finalizzato ad una rapida ascesa verso categorie decisamente più consone ad una piazza affamata di calcio e che, dopo anni bui, vuole rilanciarsi in grande stile.

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