Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma ora ci si prepara ad una ripartenza con Ross Pelligra al timone rossazzurro. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.
In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 76/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo alla stagione 2014/15.
Il Catania e soprattutto i tifosi vogliono ripartire dopo la retrocessione in cadetteria, come dimostra la campagna abbonamenti “#ripartiAmo” con più di 10.000 abbonamenti sottoscritti per seguire le gare interne allo stadio Angelo Massimino, numeri da primato nel contesto della Serie B. Vengono ceduti Izco (dopo 8 anni in maglia rossazzurra con 218 presenze e 6 goal), Bergessio, Fedato, Lodi, Barrientos, Andújar, Plašil, Biraghi, Maxi López, Keko, Catellani, Álvarez, Bellusci, Antenucci, Doukara, Boateng e Moretti. Legrottaglie chiude la carriera nel Catania dopo 3 stagioni in maglia rossazzurra collezionando 80 presenze e 8 goal. In entrata spazio all’ex Napoli Calaiò e Rosina, entrambi provenienti dal Siena. Arrivano anche il centrale argentino Sauro, ritornano al Catania Martinho e Çani. Dal Boca Juniors ecco Escalante e dal Rangers de Talca Piermarteri. Martinho non è l’unico brasiliano infatti c’è anche Marcelinho, in arrivo dallo Skoda Xanthi. Dentro, poi: Chrapek dal Wisla Cracovia; il portiere Anania proveniente dal Livorno, Calello dal Chievo,Ramos uruguaiano dal Montevideo Wanderers, Odjer aggregato alla Primavera e Filip Janković dal Parma.
Vari cambi alla guida tecnica nel corso della stagione. Il 14 settembre 2014 finisce l’avventura del tecnico Maurizio Pellegrino, che resta nella società come responsabile del settore giovanile, dopo che la squadra aveva raccolto un punto nelle prime tre giornate di campionato. Il 19 dicembre 2014 si dimette il sostituto Giuseppe Sannino; i rapporti tra l’allenatore e il presidente Nino Pulvirenti erano ormai difficili da tempo e sono stati irrimediabilmente compromessi negli ultimi giorni, quando Sannino ha avuto un nuovo scontro con il preparatore atletico Ventrone, con il quale c’erano tensioni legate all’elevato numero di infortuni muscolari registrato nelle file etnee. Al posto di Giuseppe Sannino ritorna in panchina Maurizio Pellegrino. Successivamente verrà sostituito con Dario Marcolin, ex di Sinisa Mihajlovic nella stagione 2009/10. Schierandosi contro il metodo della preparazione atletica di Ventrone e contro l’operato del dg Pablo Cosentino, i tifosi della curva Nord non entreranno allo stadio. Dopo il girone d’andata il Catania si ritrova terz’ultimo a 21 punti. I tifosi chiedono spiegazioni e disertano lo stadio per le partite Catania-Brescia e Catania-Carpi. Numerose volte fino a fine campionato gli ultras del Catania lanciano cori pesanti contro la gestione Pulvirenti-Cosentino ed il preparatore Ventrone.
Il 2015 si apre con una vera e propria rivoluzione nell’organico: via Leto, Peruzzi, Monzón, Rolín, Frison, Marcelinho, Çani, Calello e Garufi. Finisce anche l’avventura in rossazzurro delle due bandiere argentine Almiron e Spolli. In entrata spazio a Del Prete, al portiere d’esperienza nazionale belga Gillet dal Torino, all’ex difensore della Nazionale Under 21 Mazzotta e Coppola dal Cesena, Ceccarelli dallo Spezia, Sciaudone dal Bari, Schiavi dal Frosinone, il bomber Maniero dal Pescara, Belmonte dall’Udinese. Il 6 gennaio 2015 Daniele Delli Carri è ingaggiato come direttore sportivo. Il 1º marzo 2015 finisce l’avventura del preparatore atletico Giampiero Ventrone, ex di Juventus e Bari, che viene sostituito da Massimo Neri, il quale può vantare esperienze con Juventus, Roma, Real Madrid e con le Nazionali di Inghilterra e Russia. Il girone di ritorno si rivela con alti e bassi. Il Catania si salva sul campo all’ultima giornata contro il Carpi vincitore del campionato, pareggiando 0-0. Chiude il deludente campionato di Serie B con 49 punti e un buon bottino di reti fatte, ma il reparto difensivo è tra i peggiori.
Il 23 giugno 2015 però esplode una nuova bufera che travolge la società etnea, accusata di aver truccato e comprato alcune partite del campionato cadetto appena concluso, al fine di evitare la retrocessione in Lega Pro della squadra rossoazzurra. L’inchiesta, denominata ‘I Treni del Gol’, coordinata dalla Procura di Catania, porta all’arresto di sette dirigenti fra cui quelli del presidente Antonino Pulvirenti, dell’ad e procuratore sportivo Pablo Cosentino, del direttore sportivo Daniele Delli Carri, oltre a due procuratori e altrettanti gestori di scommesse online, destinati agli arresti domiciliari. L’accusa che viene contestata è di frode sportiva e truffa. Il 20 agosto 2015 il Tribunale Nazionale della FIGC stabilisce la retrocessione in Lega Pro con 12 punti di penalizzazione e una multa di 150.000 euro più i 300.000 ad Antonino Pulvirenti con 5 anni di squalifica ed i 50.000 a Pablo Cosentino, squalificato per 4 anni. Il 29 agosto la Corte d’Appello Federale della FIGC riduce la penalizzazione a 9 punti.
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