Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma ora ci si prepara ad una ripartenza con Ross Pelligra al timone rossazzurro. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.
In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 75/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo alla stagione 2013/14.
Lo storico ottavo posto del campionato di Serie A 2012-13 porta alla conferma di Rolando Maran in panchina. Cambio importante nella dirigenza: chiavi consegnate all’operatore di mercato Pablo Cosentino, subentrato a Sergio Gasparin, il quale non accetta un ruolo da comprimario e preferisce salutare il popolo rossazzurro, sentendo puzza di bruciato. Cambiano struttura organizzativa e mentalità all’interno di un giocattolo che era perfettamente funzionante. Cambiano anche tanti uomini nella rosa a disposizione di Maran. Vedi gli inserimenti di Gino Peruzzi, Panagiotis Tachtsidis, Jaroslav Plasil, Sebastian Leto, Fabian Rinaudo, Fabian Monzon, Tiberio Guarente, Federico Freire, Cristiano Biraghi.
Cresce il monte ingaggi, i risultati non sono all’altezza delle aspettative. L’importanza degli investimenti effettuati certifica il flop della gestione Cosentino e boccia le scelte del patron Pulvirenti. Il nuovo torneo vede la squadra sul fondo, già dalle prime battute. Maran viene esonerato a Cagliari, poi rimpiazzato da Luigi De Canio, viene successivamente richiamato e riallontanato a beneficio dell’ex rossazzurro Maurizio Pellegrino. Nel mese di gennaio il Catania viene eliminato dalla Coppa Italia dal Siena (1-4) e chiude il girone di andata con appena 13 punti all’attivo.
Nell’intero girone di ritorno il Catania permane nelle ultime posizioni compromettendo il percorso per la salvezza. L’11 maggio, malgrado la vittoria per 2-1 a Bologna ed i segnali di ripresa evidenziati alla guida di Pellegrino, la squadra dell’Elefante retrocede in Serie B con un turno d’anticipo chiudendo il campionato davanti a Bologna e Livorno: in totale 32 i punti conquistati dagli etnei, frutto di otto vittorie, altrettanti pareggi e 22 sconfitte con 34 gol all’attivo e 66 al passivo. Gli etnei fanno così ritorno in Serie B, dopo 8 stagioni, terminando il campionato con 3 vittorie consecutive.
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