Riportiamo un estratto dell’intervento dell’ex arbitro Angelo Pellicanò a ‘Salastampa’, su TeleOne, a proposito della ripartenza del calcio a Catania con la proprietà del Gruppo Pelligra:
“Vorrei sottolineare la grande cautela con cui questo personaggio si muove. Evidentemente ha la consapevolezza che il percorso sarà irto di difficoltà. Trovo molto positivo non partire con dichiarazioni roboanti e grandi promesse che, poi, com’è avvenuto in passato non si sono realizzate. Apprezzo molto questo stile abbastanza sobrio, evitando eventuali illusioni. L’impegno che questo imprenditore metterà dal punto di vista economico è importante, si parla di 4 milioni, a mio avviso sufficienti ma che potrebbero anche lievitare nel corso di un campionato di Serie D difficile. C’è la Cavese, la Nocerina se dovesse essere inserita nel girone. Ci sono anche Acireale, Lamezia, Trapani e Vibonese. Paternò e Licata possibili outsider. Il proprietario del Lamezia ha promesso una squadra competitiva, però io ritengo che nel momento in cui ci sarà in campo una squadra come il Catania, con un livello di giocatori e un allenatore all’altezza, con il pubblico soprattutto alle spalle, la squadra da battere sarebbe proprio quella rossazzurra. In questo momento ci sarà la fila alle porte e ai telefoni di giocatori, allenatori, dirigenti che si offrono per potere dare i loro servizi al Catania”.
Il Catania da una parte stimola le avversarie che comporranno il girone di Serie D, dall’altro chi vuole fare grandi investimenti, sapendo del tipo di impalcatura societaria ed economica del Catania, non rischierebbe grossi investimenti. Se la giocheranno tutti ma gli investimenti saranno proporzionati al rischio di andare incontro ad un campionato che potrebbe avere già dei margini notevoli di vantaggio per il Catania. La squadra rossazzurra che si andrà comporre trarrebbe inoltre benefici dall’approdo di giovani di qualità, magari anche qualche Primavera del Catania che ha esordito in Prima squadra con successo lo scorso anno”.
“Abbonamenti? Dopo tutto quello che è successo ed il grande entusiasmo che si manifesta, non può esserci occasione migliore per dimostrare l’attaccamento vero alla squadra. Non so se saranno 10mila gli abbonati ma il pubblico catanese accorrerà sicuramente in massa allo stadio per vedere la rinascita del Catania. Cinque manifestazioni d’interesse mentre ad aprile nessuna? Per come si erano messe le cose non mi sorprende. C’è bisogno di tempo per preparare il tutto, non si può improvvisare dall’oggi al domani. Si era palleggiato con il signor Mancini fino alla settimana di avvicinamento a Catania-Latina. Non ci sono stati i margini temporali perchè un imprenditore serio potesse organizzare investimento e modalità dello stesso. Sarebbe stato un salto nel buio investire qualche mese fa. Già la scorsa estate si poteva intuire che la situazione sarebbe evoluta in maniera negativa, avendo il coraggio d’intervenire”.
“L’idea di costituire un azionariato da parte dell’associazione ‘Catania Rossazzurra’? E’ un importante e positivo atto di testimonianza ad opera di persone di grande valore umano e professionale. Nella pratica, però, di fronte ad una ripresa di questo genere non so quale dovrebbe essere il contributo, certamente non economico. In questa fase i problemi da affrontare per il Catania sono l’iscrizione, la composizione della rosa, pensare al calcio giocato. Crowdfunding e altri strumenti, io penso che non siano adeguati alla realtà attuale. Non siamo in Spagna dove l’azionariato ha un suo valore, noi in Italia non abbiamo una storia di questo tipo. E Catania storicamente dimostra di avere bisogno del singolo imprenditore, vedi Gaucci, Massimino, Pulvirenti”.
“Portare nuovi investitori è un aspetto che riguarda non solo la società di calcio, ma anche quello che sta intorno, il turismo, l’edilizia e quant’altro. C’è tutto un mondo che gira intorno a questi imprenditori. Pelligra ha anche dichiarato di avere l’intenzione di portare nuovi investitori ma devono esserci le condizioni nella città, perchè se la stessa continua a presentarsi con cumuli di spazzatura e strade dissestate gli imprenditori scappano, così come succede per i turisti. Se Pelligra decide di investire a Catania in un momento storico del genere, vuole dire che è uno che ha le idee chiare e sa di non potere permettersi di sbagliare. Farà bene ad ascoltare se stesso e la propria organizzazione, secondo un sistema anglosassone”.
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