Si farà presto l’abitudine a vedere Vincenzo Grella in giro per Catania a testare campi di gioco e lavorare per il nuovo club calcistico della città. La sua sarà sin da subito una full immersion sul territorio per rintracciare strutture, valutare profili professionali e impostare il lavoro che altri manager e dirigenti seguiranno successivamente, relativamente al progetto rossazzurro legato ai giovani. Già cominciata ieri, dopo la costituzione della Catania SSD l’avventura dell’italo-australiano alle falde dell’Etna, con un sopralluogo al campo di Nesima, accompagnato in testa dall’assessore allo sport del Comune di Catania, Sergio Parisi.
Silenzioso, elegante e composto. Investito di un ruolo particolarmente importante e dal punto di vista delle responsabilità, gravoso. Vice presidente e amministratore delegato, in poche parole la punta dell’iceberg, la figura più rilevante che dovrà riportare a Ross Pelligra progressi e stato dei lavori di costruzione del progetto. La Serie D sarà un campionato da vincere per puntare subito al ritorno nelle categorie che permettono business e fanno crescere l’entusiasmo. La ricerca del successo passa da piccoli ma sapienti passi da compiere nel corso dei mesi.
Vincenzo Grella, dal centrocampo (come giocatore, tra ragionamento e irruenza) alla scrivania che conta, quella dove si fanno i calcoli e si agisce per il bene della società. Nel mezzo l’esperienza da agente che ha notevolmente accresciuto il bagaglio di contatti a disposizione. A breve, poi, saranno resi noti i nomi dei suoi più stretti collaboratori e a quel punto sarà davvero interessante capire le modalità di gestione di Grella, dal punto di vista mediatico e all’interno del club, ovviamente. L’idea che ci siamo fatti è quella di un sergente di ferro, che parla poco e prende molti appunti. Non male, considerando che a questo nuovo Catania, sin da subito, sono i richiesti tanti fatti e poche parole.
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