Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com l’esperto dirigente sportivo Fabio Pagliara ha espresso il proprio pensiero sull’avvento del Pelligra Group, dicendosi estremamente convinto che l’imprenditore siculo-australiano Ross Pelligra possa rilanciare il principale sodalizio calcistico cittadino. L’ex segretario della FIDAL e FIH ha parlato anche della possibilità di una partnership tra la città di Catania e l’Australia nonché del suo momento rossazzurro più emozionante.
Dr. Pagliara, che impressioni le ha fatto Ross Pelligra?
“Non conosco direttamente il nuovo presidente etneo tuttavia dalle dichiarazione rilasciate sia dallo stesso Pelligra che dall’advisor Dante Scibilia, questo gruppo siculo-australiano mi sembra molto serio e propenso nel rilanciare il calcio (e non solo) in questa città. Tutti mi hanno fatto una buonissima impressione anche perché sono sempre stati chiari, decisi, sinceri e mi danno l’impressione di avere piena contezza dei fatti. Stanno adottando un approccio che a me piace tantissimo parlando solo dinnanzi ai fatti concreti e mai prima. Tutto questo non può che infondermi e diffondere tranquillità, serenità e sicurezza in un ambiente che era rimasto fortemente scottato dalle gestioni precedenti. Diciamo quindi che fino ad ora non posso che nutrire la massima fiducia ed aspettative nei confronti di questa nuova proprietà.”
Si aspettava l’arrivo di un imprenditore così importante?
“Sinceramente speravo con tutto me stesso che potesse arrivare un imprenditore così forte ed importante come Ross Pelligra. Ho sempre detto che secondo me questa città avrebbe dovuto puntare ad un mercato ‘glocal’ cioè al tempo stesso sia locale che globale, rivolgendosi quindi principalmente in contesti dalla forte presenza italiana e siciliana come appunto il Nord America o l’Australia. Ho sempre sperato in questa soluzione e devo ammettere che negli ultimi tempi a Roma giravano spesso delle voci sul fatto che potesse materializzarsi qualcosa di veramente importante per il Catania. Io però non ne ho mai saputo nulla e pertanto come tutti i tifosi sono rimasto piacevolmente sorpreso da questa proposta, giunta da un imprenditore straniero ma di chiare origini siciliane. Sono veramente contento che il Catania sia stato affidato al Pelligra Group anche se in cuor mio avrei preferito che tutto ciò si fosse concretizzato soltanto qualche settimana prima, salvando così il vecchio titolo sportivo. Purtroppo il passato non può più essere cambiato pertanto non rimane che proiettarci verso il futuro augurandoci che questa nuova proprietà possa finalmente riportare in alto il Catania Calcio.”
È stato appena completato il primo step fondamentale con la costituzione della SSD Catania. Quali saranno gli altri passi burocratici che la proprietà dovrà compiere prima di ratificare l’iscrizione in Serie D?
“Dopo la costituzione della nuova società, la Federazione dovrà fornire tutti i requisiti fondamentali per esplicare l’iscrizione al prossimo campionato, compresi ovviamente i tempi entro il quale formalizzare il tutto e, soprattutto, l’esborso economico, incluso l’importo a fondo perduto che il Pelligra Group dovrà pagare per poter iscrivere la SSD Catania. Dalla solidità economica, dal progetto che si vorrebbe attuare e dai personaggi che ruotano attorno al gruppo siculo-australiano, credo che il Catania sia davvero in ottime mani, di conseguenza non penso che possano esserci problemi in merito all’iscrizione alla prossima Serie D. Considerando la forza e l’importanza della nuova controllante ritengo che tutta questa prassi sia soltanto una pura e semplice formalità, pertanto ho la massima fiducia che da oggi in avanti si possa tornare a parlare soltanto di calcio giocato.”
Per la piazza etnea il gruppo Pelligra ha in mente tanti progetti che esulano anche dal contesto sportivo. Ritiene quindi che sia possibile intraprendere un percorso commerciale e di sviluppo tra l’Australia e la città di Catania?
“Io me lo auguro e spero che ciò che potrebbe realizzarsi tra la Lombardia e l’Australia, a seguito dell’acquisizione da parte del Pelligra Group della Pallacanestro Varese, possa concretizzarsi anche qui da noi. Rimango cauto in tal senso perché sono consapevole della burocrazia e delle problematiche che affliggono la nostra meravigliosa isola, tuttavia da siciliano e catanese non posso che augurarmi che questa possibile ed ipotetica collaborazione possa realizzarsi quanto prima. Lo stesso Pelligra ha manifestato a più riprese la volontà di non occuparsi soltanto del calcio ma di voler investire attivamente in questo territorio creando posti di lavoro ed attività di sviluppo che possano migliorare il contesto urbano, cittadino e sociale. Dunque bisogna e si dovrà necessariamente procedere in questa direzione.”
Dr. Pagliara a livello personale quando è nata la sua passione per il calcio cittadino e qual’è stato in assoluto il suo momento rossazzurro più emozionante?
“Sono sempre stato un grande appassionato dei colori rossazzurri anche se non mi sono mai definito un tifosissimo del Catania. I miei ricordi più belli li ho vissuti in prima persona durante la mia collaborazione con la proprietà Gaucci e, ovviamente, non possono che essere legati alla promozione dalla C1 alla B. Io non ero andato a Taranto in occasione dell’ultima gara degli spareggi ma ho atteso la squadra qui a Catania. Al termine di quell’incontro insieme a Piero Duplicato decidemmo di aprire le porte dello stadio in piena notte per permettere a tutto il popolo etneo di attendere e festeggiare insieme alla squadra quel traguardo così importante. Quel momento fu particolarmente emozionante perché nonostante l’ora tarda mi permise di apprezzare ancora una volta il legame, la passione e l’amore tra la tifoseria e la propria squadra del cuore. Un altro aneddoto che mi sento di raccontare e che mi ha fatto capire ulteriormente quanto il tifoso catanese tenga profondamente alle proprie radici è stato quando un giorno, sempre durante il mio periodo all’interno del Calcio Catania, un gruppo di tifosi guardando la foto della squadra nella mia scrivania mi disse di aggiungere anche la foto di Sant’Agata perché a Catania sono due le fedi principali. Una ovviamente è quella di matrice religiosa e non può che riguardare la santa patrona, l’altra è quella più profana ed inerente l’ambito sportivo con il Calcio Catania. Questo particolare momento mi colpì tantissimo perché, per me che ero un novizio del mondo del calcio, mi permise di comprendere appieno la sacralità e la fede incrollabile che qui a Catania circonda la squadra di calcio. Poi ovviamente la gioia, le emozioni e l’adrenalina che ho provato durante i playoff del 2002, così avvincenti e combattuti, ed i successivi festeggiamenti per la promozione trascorsi insieme ad un personaggio vulcanico e sincero come Riccardo Gaucci rappresentano la vetta irraggiungibile ed ineguagliabile dei miei ricordi rossazzurri.”
Si ringrazia Fabio Pagliara per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.
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