ESCLUSIVA – Giudice Mirabella: “E’ il momento migliore per risorgere. Fiducia, ma non fede cieca. Pelligra, ‘Catania Rossazzurra’ in prima fila per eventuale collaborazione”

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Grande attesa per conoscere nel dettaglio i programmi e le professionalità che saranno chiamate a costituire il “nuovo” Catania di Ross Pelligra che partirà dalla Serie D e cercherà la scalata verso il paradiso del calcio, la Serie A italiana. La scelta da parte del Comune è stata fatta, adesso si attende anche di capire se ci sarà spazio per l’iniziativa di azionariato popolare promossa dall’associazione Catania Rossazzurra: a tal proposito abbiamo sentito il giudice Santino Mirabella, uno dei tre vice-presidenti.

Il Comune di Catania ha scelto Ross Pelligra, la città lo ha salutato con entusiasmo, su un siciliano trapiantato in Australia si poggiano le speranze future della Catania rossazzurra. Lei che idea si è fatto dopo qualche giorno?
“Penso che la scelta sia consequenziale a una seria disamina delle forze in campo che si erano proposte dopo il bando comunale. Tutte apparivano di buona levatura, ma il Gruppo Pelligra è apparso il più solido di tutti, ben radicato nel tessuto affaristico. E il calcio, ormai, è passione pura solo per i tifosi, ma quasi esclusivamente business per gli investitori. Certo resta l’amaro in bocca nel riflettere sul fatto che un paio di mesi fa si poteva salvare quasi tutto (fuorchè la matricola): la serie C, il parco giocatori, le squadre giovanili etc. E con una spesa di fatto inferiore a quella che adesso ci vorrà per ricostruire tutto da zero, compreso anche il semplice ritorno in serie C. È tutto molto strano e non ho trovato una risposta vera a tale stranezza. Adesso però guardiamo con fiducia al nuovo corso, ma senza cambiali in bianco per nessuno. Fiducia, ma non fede cieca”.

L’Associazione Catania Rossazzurra di cui lei fa parte si propone quale baluardo territoriale e presenza simbolica dentro il “nuovo” Catania per una forma di azionariato. Ci sono i margini per avviare un dialogo con quella che sarà la nuova proprietà? Vi siete già mossi in tal senso o siete in procinto di muovervi?
“Ovviamente noi non siamo un gruppo di persone che si impone né che avanza pretese. Non siamo ‘investitori’, non raccogliamo collette, non abbiamo intenti finanziari, né, del resto, adeguate capacità anche solo potenziali di supportare economicamente il progetto. Il nostro intervento è stato ed è quello di offrire alle istituzioni in primis, e poi anche a chi sarebbe stato scelto, un apporto di onesta passione e onesta competenza. Come ho detto altre volte, siamo persone che ci mettono la faccia. E ci sono momenti in cui occorre agire e non fermarsi a guardare. Adesso se il team che fa capo a Pelligra vorrà la nostra collaborazione, in termini di idee e progettualità, noi siamo già in prima fila per aiutare e suggerire, ma anche vigilare che tutto proceda in maniera rispettosa non solo delle leggi e della trasparenza ma anche della passione, fin troppo maltrattata, dei tifosi rossazzurri. L’azionariato popolare è una cosa seria, ma non ha una sola via, ve ne sono diverse, tutte finalizzate a garantire una presenza attiva da parte dei tifosi fin dentro la nuova società. Vi sono molti modelli cui poter fare riferimento, comunque riferibili a organismi sottoposti alla vigilanza della Consob”.

Ci racconta un po’ dal suo punto di vista l’Associazione Catania Rossazzurra? Vi incontrate spesso e state lavorando molto per attività di natura sportiva e sociale per il territorio…
“Come detto, siamo un bel gruppo, capitanato dall’avv. Ingrassia. La nostra è una volontà di ‘dare’ quel che possiamo per la rinascita dei colori rossazzurri, che sono il colore del nostro sangue. Il nostro è amore, non solo tifo; e quando si ama si cercano tutte le strade per aiutare l’amato. La città è ancora viva e tale deve farsi vedere, anche in questo momento di assoluto buio che inonda quasi tutti gli aspetti cittadini, da un punto di vista politico, sociale, economico e, purtroppo, finanche morale. La squadra di calcio, la Storia ci insegna, spesso viene trascinata giù dal precipitare del contesto, ma tantissime volte è essa stessa a tirare per i capelli gli anfratti derelitti, ponendosi da volano, ricreando interesse, stimoli, attenzioni. Simul stabunt, simul cadent, recitavano gli antichi. Ebbene, è innegabile che chiunque sia il traino, si cresce o ci si spegne insieme. E se è vero, come recita il motto tanto caso alla tifoseria, che Melior de cinere surgo… Beh. Credo che più cenere di così sia difficile. Quindi è il momento migliore per risorgere”.

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