CATANIA: giovani ed esperti, il giusto mix per vincere in Serie D

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In quasi tutti gli ambiti quotidiani della vita si sente spesso parlare dei giovani come la grande risorsa per il futuro. Ovviamente anche lo sport non può esimersi da questa considerazione visto che un atleta “under” tendenzialmente possiede requisiti fisici e di resistenza molto più corposi rispetto ad un veterano. In casa Catania la stagione calcistica appena trascorsa può spiegare abbastanza agevolmente quanto siano importanti i giovani, dato che due degli uomini più rappresentativi dei rossazzurri durante il torneo ‘21/22 (Freddi Greco e Luca Moro) avevano appena 21 anni. Il percorso intrapreso dal direttore Pellegrino e dal tecnico Baldini è stato quindi quello di valorizzare i giovani, fondendo le qualità tecniche, umane e fisiche con un costo (ingaggio) decisamente ragionevole. In quest’ottica il lavoro è stato molto proficuo, avendo tesserato elementi molto utili e preziosi alle giuste condizioni. Purtroppo le vicissitudini extracalcistiche hanno annullato il patrimonio tecnico ed economico del Calcio Catania, per cui la nuova società (SSD Catania) dovrà ripartire da zero, ricostruendo un nuovo e florido vivaio e, soprattutto, allestendo un organico che possa primeggiare all’interno del massimo campionato dilettantistico.

Vincere la Serie D certamente non sarà semplice, tuttavia molte squadre hanno già dimostrato come il percorso di rinascita sia fattibile e possibile, basta solo allestire un organico adeguato alla categoria. Serviranno calciatori adatti al campionato di quarta serie ed in quest’ottica il nuovo DS rossazzurro Antonello Laneri appare più che una garanzia. L’ex dirigente del Trapani infatti è un grande conoscitore delle “serie minori”, pertanto tenterà di allestire una rosa che punti a primeggiare in campionato sin dalle battute iniziali. Considerando la regolamentazione piuttosto rigida della LND, salvo alcune eccezioni come le espulsioni o gli infortuni (in assenza di sostituzioni), nel corso di ciascuna gara di campionato dovranno necessariamente essere presenti per tutti i novanta minuti di gioco almeno quattro under, di conseguenza sarà assolutamente vitale reperire dei giovani ricchi di talento, voglia di emergere e parecchio umili, in grado quindi di mettersi completamente al servizio del tecnico e della squadra.

In ogni caso vincere puntando solo ed esclusivamente su giocatori emergenti appare troppo utopistico, pertanto sarà altrettanto fondamentale ingaggiare degli atleti più esperti che, proprio in virtù della loro saggezza e maturità, possano aiutare i giovani nel loro percorso di crescita e miglioramento, aiutandoli ad esempio a gestire e saper leggere le diverse situazioni di gioco o anche a reggere le pressioni di una piazza che si aspetta come unico obiettivo l’immediato ritorno in Serie C. Per questa ragione bisognerò creare ed amalgamare una squadra che possieda il giusto mix di giovani e veterani, identificando dei ruoli cardine nei quali affidarsi al classico usato sicuro ed altri, invece, dove converrà scommettere sulla freschezza della gioventù.

La punta centrale, ad esempio, dovrebbe possedere la giusta dose di esperienza e vivacità, in modo tale da sfruttare nel migliore dei modi anche la minima disattenzione avversaria. D’altronde non è certamente un caso se quasi tutti i capocannonieri dei nove giorni della Serie D hanno più di 24 anni, tuttavia ciò non significa precludere la possibilità di ingaggiare un profilo di grande prospettiva e talento un po’ come fece il Palermo con Lorenzo Lucca, prelevato dalla primavera del Torino proprio durante il campionato di Serie D. Un altro aspetto da non sottovalutare sempre in ottica prima squadra è quello relativo alle vecchie glorie, visto che tutte le grandi piazze ripartire dalla quarta serie hanno sempre puntato su un certo numero di ex, in modo tale da far capire al gruppo cosa significhi indossare una determinata maglia e rappresentare una specifica città. Bari e Palermo hanno fuso insieme tutti questi aspetti e sono riusciti ad agguantare la promozione al primo tentativo. In questi casi la parola d’ordine da mantenere sarà equilibrio, tanto sul rettangolo verde quanto fuori.

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