Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.
In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 48/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1980-81 (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).
Il Catania torna in Serie B dopo la splendida cavalcata dell’anno precedente. Il campionato cadetto è di fatto una A2 per le presenze di Milan e Lazio, declassate a causa del calcio scommesse. La partenza più importante è quella di Carlo Borghi passato in Serie A al Catanzaro. Dal vivaio torinista arriva la punta Alessandro Bonesso, dal Cagliari lo stopper Francesco Ciampoli. C’è il gradito ritorno di Aldo Raimondi.
Dopo la Coppa Italia e solo tre partite di campionato viene cambiato l’allenatore pisano Lino De Petrillo e richiamato per la quarta volta negli ultimi sette anni Guido Mazzetti. Il suo Catania disputa un onorevole campionato cadetto, con un cedimento nel finale a salvezza acquisita. Chiude in tredicesima posizione con 35 punti. Il torneo promuove in Serie A Milan, Genoa e Cesena.
Ottimo la stagione di Lorenzo Barlassina, centrocampista che con sette reti è stato il miglior realizzatore catanese e si aggiudica il premio di miglior giocatore della Serie B assegnato dalla ‘Gazzetta dello Sport’, che lo preferisce ad un certo Franco Baresi, alfiere del Milan vincitore del campionato. Si distinguono positivamente anche Sorrentino, Morra, Casale ed il nuovo arrivo Mosti, anch’egli un giocatore dal fiuto del gol negli inserimenti in avanti.
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