Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.
In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 47/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1979-80 (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).
Dopo lo sfortunato epilogo della stagione precedentemente conclusa, il presidente Angelo Massimino riaffida la guida tecnica a Gennaro Rambone. Se ne vanno in molti, Claudio Ciceri, Adelchi Malaman, Nicola Fusaro, Gigi Muraro che va a difendere la porta dell’Ascoli in Serie A, Angelo Labellarte e Gian Battista Rappa. I nuovi innesti sono il portiere Roberto Sorrentino, il difensore Renzo Castagnini, i centrocampisti Eliseo Croci e Pasquale Casale, e i due attaccanti Marco Piga e Carlo Borghi.
In campionato si parte con il freno a mano tirato, due punti nelle prime quattro giornate, poi la squadra inizia a vincere ma non convince, si cambia il tecnico dopo la vittoria interna con il Montevarchi all’ottava di campionato, al suo posto arriva Lino De Petrillo e gli etnei iniziano il volo che porterà la squadra nella categoria superiore. Il Catania disputa il girone B della Serie C1 e lo vince con 44 punti in classifica, due in più del Foggia, staccando il pass per la B. Decisivo il 25 maggio 1980 con lo 0-1 di Reggio Calabria: rigore trasformato da Marco Piga su fallo dell’adranita Agatino Cuttone.
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