Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.
In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 45/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1977-78 (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).
Dopo la retrocessione in terza serie il presidente Angelo Massimino affida la guida tecnica a Carlo Matteucci, buon conoscitore della categoria. Lasciano Catania Bortolo Mutti, Zelico Petrovic e Lorenzo Barlassina. Rientra il portiere Luigi Muraro ed arriva il centrocampista d’esperienza Federico Righi. Dentro anche Emilio Frigerio, attaccante prelevato dal Como che in terza serie ha fatto sfracelli un anno prima con la maglia dell’Alessandria. Il 10 aprile, il giorno dopo la sconfitta (1-0) di Trapani Carlo Matteucci viene esonerato, al suo posto viene richiamato Guido Mazzetti.
Il regolamento prevede la promozione in B soltanto per la vincente di ognuno dei tre gironi, la permanenza in Serie C1 per le squadre classificate dal 2° al 12° posto e la retrocessione in C2 dalla tredicesima piazza in giù. Il Catania si classifica in vetta con 52 punti, stesso punteggio della Nocerina. Per la promozione è necessario pertanto lo spareggio, giocato a Catanzaro il 18 giugno 1978, davanti a quattromila tifosi etnei.
L’incontro si mette bene per gli uomini di Mazzetti, che passano in vantaggio dopo appena 5′ con Bortot. Al 30′ giunge però il pareggio dei rossoneri con un rigore di Bozzi. Nel secondo tempo il mediano molosso Spada trafigge Muraro quando mancano venticinque minuti allo scadere. Il Catania non trova le forze per reagire e viene condannato alla permanenza in purgatorio. Come nel 1949 e nel 1953, la partita da “dentro o fuori” gioca un brutto scherzo ai colori rossazzurri.
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