Dante Scibilia, advisor del gruppo australiano interessato al Catania, parla a SalaStampa, su ‘Tele One’ del progetto che l’imprenditore Ross Pelligra ha in mente per la città etnea:
“Ho conosciuto il dottor Pelligra due settimane fa tramite Vincenzo Grella, che lo conosceva da più tempo, in quell’incontro gli ho rappresentato le potenzialità di un progetto come quello del Calcio Catania. Le motivazioni che hanno spinto il dottor Pelligra sono di vario tipo. Sicuramente il fatto di essere una persona nata in Australia ma figlia di emigranti catanesi e siciliani ha avuto un appeal molto importante. Lui conosce questa zona perchè ogni anno ci torna per venire a trovare i parenti e ha sentito la voglia di fare qualcosa per la propria terra di origine. E’ un imprenditore che ha fatto fortuna in Australia, con un approccio molto sistemico in tutte le cose che fa. Vuole impegnarsi per questo progetto in un’ottica di lungo periodo, consapevole che serviranno molte risorse per arrivare nel tempo, anche oltre il suo percorso, attraverso una serie di attività e investimenti a rendere il Calcio Catania motivo d’orgoglio per i catanesi”.
“Catania è un città meravigliosa, che ha un grande appeal e questo progetto è molto interessante. Il Catania è un club che per bacino d’utenza e passione dei tifosi può tranquillamente ambire ad una società che rimanga stabilmente in Serie A. Collocandola all’interno di quella fascia tra la sesta e decima posizione. Non escludo che possa ambire anche ad una partecipazione all’Europa League. Fare un percorso come la Fiorentina, il Verona, l’Udinese, il Torino. Credo che questa sia la dimensione del Calcio Catania”.
“Torre del Grifo? Per fare calcio servono le strutture. E per fare qualcosa d’importante Torre del Grifo è un asset che può aiutare a sviluppare molti progetti di tipo sportivo e sociale. In questo momento non è un asset nella disponibilità del Comune e del libero mercato, ma è in seno ad una procedura concorsuale, pertanto non potrà che passare attraverso una procedura ad evidenza pubblica. Il nostro interesse è poterci entrare prima possibile. I curatori ci hanno dato la disponibilità a concedere la struttura eventualmente in affitto, fin tanto che non emetteranno il bando. E’ evidente che prima verrà fatto il bando, prima potremo partecipare e prima in caso di aggiudicazione ci sarà la possibilità di metterci le mani. E’ un centro che da troppo tempo non è più manutentato, ma portato ad un esaurimento nell’impiantistica, nelle strutture. C’è molto lavoro da fare. La fortuna è che il dottor Pelligra si occupa proprio di costruzioni, e già dalla sua visita al centro sportivo ha elaborato alcune idee per restaurarlo con una manutenzione straordinaria ma anche per implementare attività e renderlo molto più appetibile soprattutto sulla parte non sportiva perchè crede che possa essere una struttura al servizio degli abitanti che gravitano nella zona”.
“Nomi? Mi piace parlare di contenuti, non dei nomi. Si parte dalle idee, poi sulla base di quelle portiamo avanti un percorso di un club e di una squadra attraverso cui i tifosi devono identificarsi. Giocatori, allenatori e dirigenti devono capire cosa vuol dire giocare a Catania. Devono conoscere il territorio. Per un progetto sportivo vincente, la parte emotiva ma soprattutto caratteriale delle persone che ne fanno parte è fondamentale. Tutto il nostro progetto è basato su alcuni principi, uno di questi è proprio quello dell’identità. I tifosi devono sentirsi parte del club“.
“Ogni momento di difficoltà è una ragione di opportunità, e oggi è una grande opportunità per il Catania interrompere una striscia di momenti negativi e partire verso un percorso che ha un orizzonte di lungo periodo con tante belle cose da fare, per quanto ci riguarda. Credo sia indubitabile la consistenza economica del gruppo Pelligra, semplicemente andando su internet si vedono le dimensioni degli investimenti. Parliamo di investimenti da 500 milioni, 250 milioni, progetti realizzati per miliardi di dollari. E poi il Comune ha disposizione una lettera bancaria che dice esattamente a quanto ammonta il valore della società, che peraltro è un network di oltre 100-200 società di scopo che hanno all’interno dei loro patrimoni. Professionalmente io ho avuto molte opportunità di portare imprenditori a Catania, e il dottor Pelligra ha dimostrato di avere un patrimonio molto importante per quanto riguarda la mia analisi fatta”.
“Azionariato? Credo che il percorso che si debba fare per coinvolgere i tifosi sia quello dell’azionariato popolare. L’idea dal punto di vista delle leggi non facilita questo tipo di strutture in Italia, è molto più facile nei Paesi anglosassoni ma ci sono degli strumenti per capire come fare. Una cosa è certa, non sarà una operazione finanziaria, neppure di marketing, ma di coinvolgimento. Facendo sentire tutti quanti partecipi di un bene che fa parte di un patrimonio della città. Chi vorrà potrà farne parte, ma non ci sarà nessuna finalità finanziaria. L’azionariato popolare non può risolvere le problematiche calcistiche in Italia sul piano finanziario, ma rappresenta uno strumento per coinvolgere le persone e far crescere la comunità dei tifosi che vivono intorno alla squadra”.
==>>UFFICIALE – Il Comune ha deciso: sarà Pelligra a costituire il nuovo Catania<<==
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