L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna
Ross Pelligra si è emozionato, ieri, al suo ingresso allo stadio “Angelo Massimino” a conclusione di una lunga giornata. “Una gioia enorme – dice –, una giornata intensa. Non solo di feste ma anche di lavoro perchè abbiamo programmato tante cose. Saranno giornate dure, difficili, ma riusciremo a completare tutto il nostro programma. Voglio portare in alto Catania e il Catania. Ci interesseremo anche di tutto quello che ruota attorno all’attività agonistica. Prima il club, ovvio. Il vivaio, i ragazzini. Ma c’è spazio per tanto altro”.
A proposito di Torre del Grifo (ha discusso con i curatori in gran segreto): “Impianto favoloso, ma prima dobbiamo dare precedenza al dialogo con la Figc, funzionale alla collocazione in una categoria. Faremo tutto, ma procedendo per gradi, privilegiando le cose più urgenti da portare a compimento”. Pelligra, che – parole sue – conta di perfezionare il suo italiano in 3-4 mesi – ribadisce di essere onorato di essere tornato a Catania, “perchè è da qui che provengono le radici e ho sempre sentito un affetto e un legame forte con la mia terra. Abbiamo un piano che ci auguriamo vada oltre le aspettative, questo club ha una storia e desidero portare avanti questo patrimonio con il gruppo che costituirò nelle prossime due settimane”.
Non ci saranno scorciatoie “ma solo duro lavoro”, promette alla città, affinchè “tutti siano orgogliosi della nostra squadra”. “Desideriamo coinvolgere realtà locali e collaborare con chi avrà la nostra stessa visione – prosegue -. Vogliamo che attraverso di noi si capisca il valore di Catania e della Sicilia”. C’è spazio anche per una chicca: “Da bambino guardavo le partite di Milan e Inter ma mio nonno si arrabbiava perchè non dovevo rinnegare le mie radici”.
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