L’ex trequartista italo-argentino Adrian Ricchiuti non dimentica l’avventura in maglia rossazzurra. Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com il nativo di Lanus ha analizzato quello che sarà il futuro prossimo del Catania Calcio, raccontando la propria impressione sul Pelligra Group, la nuova holding controllante del club rossazzurro. Spazio poi ad alcune considerazioni in merito alle possibili incognite che il nuovo Catania potrebbe incontrare in Serie D. In conclusione non poteva mancare un momento amarcord con il ricordo di una delle gare più iconiche di tutto il suo quadriennio catanese.
Adrian ci eravamo sentiti qualche mese fa e da quel momento sono successe tante cose. In primis il fallimento con tanto di esclusione dal campionato…
“Ad essere onesti purtroppo l’epilogo finale con il fallimento societario me lo aspettavo perché la situazione era diventata molto grave ed ormai praticamente insostenibile. Ciò che invece mi ha sorpreso è stata proprio l’esclusione della squadra dal campionato considerando anche la vicinanza dalla fine del torneo regolare, visto che mancavano appena quattro partite alla conclusione con tre gare da giocare in casa. C’era inoltre l’attesa per il derby contro il Palermo, una sfida fortemente voluta e desiderata. Avrei permesso alla squadra di concludere quantomeno la regular season però evidentemente in Federazione hanno preferito agire diversamente. Ciò che è successo mi rattrista molto ma era una situazione nota ormai da tanto tempo e forse dall’epilogo già scritto.”
Il Comune ha affidato le chiave del nuovo Catania al Pelligra Group. Che sensazioni hai sul futuro? Credi che questo gruppo possa riportare in alto il club rossazzurro?
“Mi auguro di sì. Sicuramente Catania è una piazza con un enorme potenziale per cui è normale aver attirato l’interesse di un investitore così importante. Spero che le promesse di rinascita vengano mantenute anche se, personalmente, non ho alcun motivo per dubitarne. Il gruppo di questo facoltoso imprenditore italo-australiano mi sembra assolutamente serio, solido e rappresentato da persone importanti per cui sono sicuro che programmeranno con attenzione e lungimiranza la risalita, allestendo un organico molto competitivo, ingaggiando i migliori elementi possibili tra giocatori e staff tecnico-dirigenziale e, soprattutto, investendo tanti capitali in questo magnifico club. Con molta modestia dico che non sono nessuno per giudicare e non conosco nemmeno tutti i gruppi che si sono presentati ma, per ciò che ho letto e sentito, il Comune, dopo un’attenta analisi, ha affidato le chiavi del nuovo Catania al gruppo più forte ed ambizioso, il quale ne sono sicuro farà soltanto il bene del Catania garantendogli un futuro quanto più solido e duraturo possibile. Ritornare nel calcio che conta è possibile per cui spero che la nuova società possa prendere spunto dall’esperienza di Palermo e, ripartendo dalla D con idee, progettualità ed investimenti, ritornare in pochissimo tempo in Serie A.”
Nella stagione ‘14/15 tu hai vinto il campionato di Serie D con il Rimini. Cosa dovrebbe fare la nuova società per ritornare subito tra i professionisti? E quali potrebbero essere le insidie che il ‘nuovo’ Catania potrebbe incontrare?
“La Serie D è un campionato difficile però prendendo i giocatori giusti, specialmente in ottica Under, non credo che il Catania possa avere grossi problemi nel vincere il campionato. L’importante è che la nuova società faccia le cose per bene inserendo gli uomini giusti al posto giusto e ricreando quell’entusiasmo che in una piazza così calda e passionale potrebbe risultare decisivo dando anche quella spinta in più alla squadra. Il tifo del ‘Massimino’ è qualcosa di magico e straordinario e nessuna piazza di Serie D può vantare un pubblico così caldo, partecipe e numeroso.”
Adrian a Rimini sei stato Team Manager, Responsabile del Settore Giovanile ed Allenatore sia delle giovanili che della prima squadra. Se ti chiamasse il Catania valuteresti l’opportunità di ritornare ed eventualmente quale ruolo ti piacerebbe svolgere?
“Io ho sempre detto di essere grato a tutte le società nelle quali ho giocato, però con il Catania ho sviluppato un legame molto forte e profondo, pertanto sarei disponibilissimo a ritornare e mi accontenterei di svolgere qualsiasi ruolo purché possa aiutare questo club a rinascere e ritornare ancora più bello e forte di prima. Se la nuova società volesse puntare su di me sarei felicissimo di rivivere in prima persona una piazza che amo alla follia svolgendo ciò che più mi piace.”
Qual è il tuo ricordo più bello dell’esperienza catanese e quale partita ti è rimasta maggiormente nel cuore?
“Ricordo con grandissimo affetto e nostalgia tutti i mie quattro anni trascorsi qui a Catania, però se dovessi scegliere in assoluto il momento più bello non posso che menzionare la vittoria contro l’Inter di Mourinho, che in quell’anno conquistò il triplete. Quella fu una partita assolutamente fantastica che forse in pochi, tranne noi giocatori, pensavano che avremmo vinto in maniera così netta, decisa ed assolutamente meritata. Un saluto a tutti i tifosi rossazzurri.”
Si ringrazia Adrian Ricchiuti per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.
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