Intervento di Paolo Di Caro, direttore della cultura e dirigente del servizio sport del Comune di Catania, nel corso di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’ a Globus Television con riferimento all’avviso esplorativo pubblicato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale:
“Il sindaco facente funzioni proporrà alla FIGC il soggetto che soddisfi i requisiti previsti dall’avviso esplorativo ma anche dalle regole federali quasi tutte richiamate dall’avviso stesso, poi sarà la Federazione a dare l’ok per procedere. La FIGC dovrà inoltre stabilire che effettivamente l’idea – ma non vediamo come possa fare diversamente – è quella di fare ripartire una città calcisticamente importante come Catania dalla Serie D, oltre che fissare la cifra per l’iscrizione che normalmente è una somma di riequilibrio che la Federazione stabilisce perchè la presenza di una città importante in Serie D crea anche degli scompensi dal punto di vista economico-finanziario per le altre società. Il range all’interno del quale la Federazione si è mossa per altre città va dai 300mila euro al milione chiesto a Palermo. Chiunque voglia manifestare interesse non avrebbe l’alibi della somma ancora da individuare da parte della Federazione perchè sappiamo che quello è il range all’interno del quale si muoverà”.
“Non si tratta di una gara d’appalto perchè lo scopo è quello di selezionare soggetti che abbiano i requisiti che poi possono essere letti da tutti all’interno del bando. Copia-incolla di altri avvisi esplorativi? Non si è fatto nessun lavoro di particolare inventiva. Si è lavorato più che altro sull’individuazione di criteri già presenti in avvisi esplorativi di altre città selezionando quelle più consone alla nostra specificità. Ma ci sono anche alcune indicazioni non presenti in altri avvisi. C’è la possibilità di incontrare i soggetti alla luce del sole, cioè una interlocuzione basata sulla conoscenza del progetto e non semplicemente sulla dichiarazione d’intenti. Anche perchè di questo tipo di interlocuzioni ce ne sono state troppe. Invece quelle fondamentali sono basate sulla volontà di incontrare qualcuno che abbia manifestato un interesse vero, reale e concreto a far ripartire il Catania dalla Serie D sulla base di un progetto solido. Poi c’è l’elemento legato ad un progetto che vada oltre il fenomeno calcistico toccando il marketing territoriale, la valorizzazione dell’immagine della città ed un riferimento esplicito alla comunicazione interna ed esterna, al dialogo con la città, con altri soggetti istituzionali e con un mondo che può guardare alla città per le sue potenzialità, quelle espresse ma soprattuto inespresse che attorno al calcio possono trovare uno sviluppo interessante. Visto che l’elemento della comunicazione probabilmente è stato carente sul piano strategico nelle ultime esperienze all’interno del Calcio Catania – non mi riferisco ai professionisti che se ne sono occupati – questo può essere un ulteriore elemento di valutazione. Per il resto noi abbiamo chiesto un piano quadriennale e non triennale rispetto ad altre città“.
“No a commissione super partes? Il dottor Bonaccorsi ha deciso di assumersi fino in fondo la responsabilità di decidere senza il coinvolgimento di soggetti esterni. Questo non vuol dire che non intenda avvalersi delle professionalità presenti nella struttura dal punto di vista legale, amministrativo, finanziario e quant’altro. Non lo considero un elemento di debolezza, anzi è un’assunzione di responsabilità ancora più forte e non sono sicuro che tutti lo avrebbero fatto al posto suo perchè avrebbe potuto anche voler dire che si diluisse questa responsabilità con altri. E invece si sta assumendo una responsabilità molto grande, non dimentichiamo che il contraccolpo di una scelta poi eventualmente non accettata dalla FIGC ricadrebbe tutto sulle spalle del primo cittadino di Catania. Sono certo che sarà una scelta oculata, basata anche sulle competenze personali del sindaco facente funzioni e soprattutto sull’aspetto economico-finanziario delle proposte che ci auguriamo siano numerose entro il 18 giugno”.
“L’aspetto legato alle tutele occupazionali non è molto semplice da inserire in una procedura di questo tipo. Ha dei profili dal punto di vista della giurisprudenza che sono molto delicati. E’ stato citato il bando di Palermo più volte, ma in quel caso il soggetto era stato praticamente già individuato con buona parte degli accordi raggiunti. L’aspetto occupazionale sarà argomento di discussione con chi manifesterà interesse in maniera seria. Azionariato? Viene attribuita importanza notevole e riguarda anche le modalità con le quali si farà l’azionariato, se popolare o diffuso, che sono due cose anche differenti. L’azionariato è una cosa molto seria, va strutturata in un certo modo. Anzichè suggerire noi come questo deve essere fatto, sarebbe interessante che lo facesse chi si propone di fare ripartire il Catania con un progetto quadriennale che miri al raggiungimento della B in tempi rapidi. Centro sportivo? Nell’eventualità in cui vi fosse un gruppo così forte da ragionare sulla individuazione di un centro sportivo frutto di una programmazione autonoma, anche un proprio centro sportivo con caratteristiche completamente diverse da Torre del Grifo sarebbe un enorme valore aggiunto perchè significherebbe davvero ragionare in termini di futuro e non solo di immediato presente, rafforzando il progetto societario”.
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