L’avvocato Carmelo Marzà, Fiduciario dell’Assocalciatori nel corso di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, trasmissione su Globus Television ha espresso qualche perplessità relativamente all’avviso esplorativo pubblicato nei giorni scorsi dal Comune di Catania. Queste le parole evidenziate:
“Se quest’avviso esplorativo è un copia-incolla di quello pubblicato a Bari e Palermo, perchè ci si è messo tutto questo tempo per renderlo pubblico? Ci sono delle perplessità. L’azionariato popolare che il bando di Palermo aveva inserito, qui invece è stato omesso lasciando la responsabilità al nuovo soggetto di decidere se intraprendere o meno questo percorso. Io penso che sarebbe stato giusto non dico inserirlo come condizione ma almeno in quanto elemento qualificante, qualcosa che avrebbe potuto dare un quid allo stesso progetto. Come ritengo – magari la mia è una deformazione professionale occupandomi di diritto del lavoro – che sarebbe stato interessante, giusto, equo e avrebbe manifestato una certa attenzione alla realtà che è stata del Catania Calcio, il coinvolgimento in qualche modo di tutte le famiglie dei lavoratori improvvisamente senza lavoro a seguito del fallimento. Magari non come obbligo ma titolo preferenziale qualora la società si facesse carico di venire incontro a queste esigenze”.
“Mi viene in mente anche il discorso della Serie D. E’ un bando cristalizzato esclusivamente sulla D, ma se non dovesse essere assegnata tale categoria dalla Federazione, che è sovrana in materia, cosa succerebbe in questa situazione? Qualsiasi soggetto partecipa per la D, ma qualora la Federazione dovesse assegnare l’Eccellenza ci ritroveremmo in una situazione molto particolare. Magari però il Comune ha avuto garanzie da parte della FIGC sull’assegnazione della Serie D”.
“Altri dubbi riguardano la scelta della manifestazione d’interesse entro il 18 giugno affidata esclusivamente al personale interno alla struttura della pubblica amministrazione. Io avrei visto bene, anche con efficacia non vincolante, meramente consultiva, una commissione di persone esperte nei rispettivi settori magari con la partecipazione di una rappresentanza dei tifosi che potessero dialogare al momento della scelta del soggetto. Questo perchè ritengo che non trattandosi di un’asta e non essendo presente un criterio oggettivo per cui andare a scegliere un progetto rispetto al miglior offerente, poter avere un confronto sereno e autorevole con persone del settore avrebbe potuto rappresentare qualcosa di abbastanza importante”.
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