Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.
In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania. Andiamo avanti con il 34/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1966-67 (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).
All’indomani dell’amara retrocessione in B, dopo sei anni di massima serie è dura dover ripartire dal basso. Carmelo Di Bella si accasa al Catanzaro. Si riparte con Dino Ballacci in panchina, ex tecnico del Catanzaro con la fama di duro. Per Carlo Facchin il Torino sborsa 55 milioni, più la metà dei cartellini del terzino Luciano Teneggi e dell’ala Enrico Albrigi, alla Reggiana va Giampaolo Lampredi scambiato con lo stopper Paolo Montanari. Se ne vanno anche Giancarlo Cella e Bruno Petroni, dopo sette stagioni saluta Giorgio Michelotti. Dal Novara arriva la mezzala Angelo Pereni, dal Como l’ala diciannovenne Giorgio Girol, completa l’attacco Pietro Baisi un centravanti di ventuno anni.
Sul campo neutro di Bari, la Lazio elimina il Catania nel primo turno della Coppa Italia. Discreto il campionato cadetto che gli etnei chiuderanno al terzo posto con 42 punti, in compagnia di Catanzaro e Reggiana, dietro la coppia promossa in Serie A, formata da Sampdoria prima con 54 punti e Varese secondo con 51 punti. L’8 aprile 1967 in luogo del Club Calcio Catania, nasce il Calcio Catania S.p.A., una trasformazione imposta dalla nuova regolamentazione sulle società sportive, Ignazio Marcoccio si dimette da Commissario e diventa Amministratore Unico.
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